Elle, amante calda
Data: 18/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: laura m, Fonte: EroticiRacconti
... durò poco più di mezz’ora ma non avevamo più energie per farlo durare di più.
Da allora in poi tutto fu più facile. A volte era difficile trovare il tempo per uscire e così quando aveva più voglia si metteva nel terrazzino, quasi dirimpetto al mio. Si toccava il seno, si portava le mani nel grembo e si toccava; oppure teneva in mano un frutto e se lo portava in bocca e lo succhiava per farmi capire che in bocca desiderava il mio pene. Erano tutti comportamenti che avevano poco a che fare col sentimento amoroso e più con la libidine. A poco a poco anche in me si spense il sentimento, sostituito da un desiderio intenso di palparla, di leccarle la fica, di darglielo in bocca e di trombarla, come si dice in toscana, per ore.
Fu quello il momento in cui cambiai modo di essere. Il rapporto sessuale con lei mi indusse a guardare le donne in altro modo, a misurarne con uno sguardo l’ampiezza del culo e la pienezza delle tette. Così ogni tanto, mentre scopavamo, mi scappava di bocca un apprezzamento per questa o per quella. Lei faceva finta di essere gelosa, ma poi mi provocava: «Ti piace XX? Te la scoperesti vero? Che ti piace di più il suo culo o le sue tette? Dove le metteresti questo cazzo che tengo in mano? Scommetto che glielo infileresti in bocca …» e così via. Fino al giorno in cui le dissi: «Ti piacerebbe essere presente mentre XX me lo tiene in bocca?». Era ovviamente una provocazione, ma lei rispose immediatamente di sì. Durante altri incontri il discorso fu ...
... approfondito. E così scoprii che le sarebbe piaciuto giocare con una donna, di masturbarla, di leccarle la fica. «Ti piacerebbe?» - «Sì, saprei come e dove leccarla …». Da lì in poi nei discorsi con cui commentavamo i nostri atti sessuali, spesso compariva un’altra donna, immaginaria o presa dalle nostre conoscenze. In uno dei miei racconti ricordo di quella volta in cui la masturbai raccontandole di un suo immaginario incontro con una ragazzina per la quale aveva presa mezza cotta. Ma si parlava anche di un terzo uomo: un pomeriggio d’estate, poco prima di partire dal nostro luogo di incontro, mi volle salutare a suo modo; io ero seduto in macchina, pronto a partire, lei aprì lo sportello e mi mise una mano tra le gambe. «Fatti salutare meglio …». Si chinò e me lo prese in bocca. Dopo un po’ che succhiava e leccava, cominciò a dimenarsi … «C’è uno dietro di me … mi sta palpando il culo … Mi ha alzato la gonna e sfilato le mutandine …», sollevò il viso e mi guardò sorridendo. «Ti spiace se mi scopa? Uhm … che bello! È dentro di me … hmmmmmm, uno in bocca e uno nella fica …». Mi feci provocare e le sborrai in bocca.
Questa libertà di parola si trasformò per me in una libertà di comportamento. Sbollita la cotta amorosa non solo guardavo con maggiore attenzione le altre donne, ma quando le avvicinavo e vedevo che avevano un qualche interesse nei miei confronti, diventavo sfacciato e mi attivavo per portarmele a letto. Fu così che durante la mia storia con Elle ci furono molte ...