Elle, amante calda
Data: 18/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: laura m, Fonte: EroticiRacconti
... aprire quel maledetto indumento. Allora lei appoggiò la sua mano sulla patta dei miei pantaloni. Toccai il paradiso, come si dice, ed improvvisamente sentii che qualcosa si muoveva. Lo sentì anche lei e me lo massaggiò un poco. Poi: «Sbottonati» mi disse. Lo feci, mi aiutò ad abbassare i pantaloni e gli slip, lo prese in mano, poi si abbassò e lo prese in bocca. Avevo qualche esperienza in proposito, di cui una molto bella con un’amica milanese che mi aveva fatto la corte quando eravamo ragazzi. Fu il primo pompino che mi fu fatto, mi ero sposato solo da qualche mese e quello fu l’inizio dei tradimenti. La sua bocca era calda, la lingua avvolgente … Bene, Elle era altrettanto brava, se lo tenne in bocca per molti minuti, poi arrivò il momento in cui stavo per esplodere. Cercai di allontanarla da me spingendola indietro, ma lei fu irremovibile. Fui costretto a venirle in bocca. Lei aprì lo sportello, sputò e tornò a guardarmi sorridente. «Hai visto, mi disse, che è facile?».
Continuammo a vederci settimanalmente, cambiando luogo ma sempre in macchina. Ero diventato più spregiudicato, non avevo pudore adesso a tirarlo fuori e ad accarezzarlo per passarlo poi nelle sue mani o nella sua bocca. Avevamo imparato lei a non indossare più il body ed io a scostare le sue mutandine e a massaggiarle la fica, a titillare il suo clitoride. Mi piaceva masturbarla mentre ci baciavano e ci succhiavamo le lingue o mentre le succhiavo i capezzoli. Era bello nel momento del suo orgasmo ...
... sentire la fica stringersi intorno alle mie dita. Una sera, finito il rito erotico, lei scese dalla mia macchina, più comoda della sua, salì sulla sua, poi mentre si avviava aprì il finestrino della macchina e mi disse: «Come sarebbe bello averlo dentro …».
Ma si dovette aspettare ancora qualche mese. Organizzò tutto lei. Io tutti i mercoledì della settimana andavo a fare lezione all’università; lei disse al marito che andava a trovare sua sorella a Firenze. Invece scese a Siena, dove l’aspettavo. Aveva una veste di color rosso cafone, le stava malissimo ma non le dissi nulla. Con la mia macchina si tornò a casa, ma per strade in cui era possibile trovare qualche rifugio. Lo trovammo in una vecchia cava di sabbia. Iniziammo a farci le coccole: baci, carezze, toccamenti e l’immancabile esercizio con la bocca che le piaceva tanto. Abbassai i sedili dell’auto fino a farli diventare quasi un lettino e così mi
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accorsi della funzionalità della brutta gonna rossa: era facile ad aprirsi, comodissima … Io ero pronto, col fucile carico, lei si tolse le mutandine ed aprì le gambe. Non la guardai nemmeno, fui subito dentro di lei. La posizione non era comoda, ma lei inarcò la schiena e potei così arrivare in fondo. Era vogliosissima, dopo alcuni minuti ebbe il primo orgasmo, e, dopo aver ripreso il respiro normale, lo volle ancora … Al terzo suo orgasmo venni anch’io e finalmente potei darle quello che da tempo lei sospirava ed io ero stato incapace di realizzare prima. Tutto forse ...