Elle, amante calda
Data: 18/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: laura m, Fonte: EroticiRacconti
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Elle
Dopo tanti giorni di corteggiamento reciproco, svolto in massima parte nel piazzale del condominio e caratterizzato solo da parole gentili ed affettuose, mi dette appuntamento a casa dei suoceri, che erano assenti e della quale lei aveva le chiavi. Lei era già lì, al buio e con qualche piccola luce accesa; appena richiuse la porta alle mie spalle, ci baciammo appassionatamente. Era il primo bacio. La sua bocca era saporosa, tumida, da essa mi staccai con rammarico. Mi fece strada e intanto si toglieva gli indumenti. Io mi sentivo sperso: ero profondamente innamorato e non riuscivo né a realizzare cosa stessi facendo, né riuscivo ad essere razionale. Lei si distese su un divano, totalmente nuda e mi invitò a starle accanto. C’era una sedia, l’accostai al divano e mi sedetti. La guardavo, incapace di parlare, di muovere le braccia. Lei parlava ed ogni tanto mi toccava la coscia, mi sfiorava il sesso. Ma io non capivo. Non mi accorsi nemmeno che tra le gambe aveva una rosea conchiglia che da lì a qualche tempo sarebbe diventata la mia idea fissa. Ma in quel momento avevo dimenticato che le donne hanno la fica, per me lei era una dea asessuata: ero innamorato non di Elle ma dell’idea di Elle. La guardavo: mi sembrava una di quelle statuine di bisquit che si rompono appena le tocchi. E così non la toccai, mentre lei continuava a sfiorarmi le cosce e il sesso. Ma io non capivo. Finalmente lei decise di agire, mi sbottonò i pantaloni, mi fece spogliare. Ma io niente. ...
... Lei mi prese il sesso in mano, mi prese una mano e se la portò sul suo. Rimasi immobile, instupidito, incapace anche di fare una carezza. Il mio amore profondo per lei mi aveva bloccato, mi aveva reso impotente.
Ma lei si dimostrò più saggia di me, aveva capito il mio problema psicologico, mi desiderava senza la zavorra del sentimento, voleva che la scopassi. Ma questi sono considerazioni che ho fatto solo dopo un po’ di tempo, quando anche io mi ero liberato del peso del sentimento e in lei vide non più “l’idea”, ma una donna di carne, fatta di seno, di cosce, di culo, di fica e … di bocca. Eh, già, la bocca … che usò non solo per baciare la mia ma per applicarla su una parte di me in maniera tale da lasciarmi il segno per sempre. Ma andiamo per ordine.
Dopo qualche giorno mi telefonò per invitarmi ad accompagnarla in campagna. Lei e suo marito settimanalmente andavano in un casolare a fare picnic con i loro amici. Aveva escogitato la scusa di andarsi a riprendere una pentola, andava al casolare e mi voleva per compagnia. Aveva una scomoda e vecchia Alfasud, arrivammo davanti al casolare, ma lei non entrò. Cominciammo a baciarci: accidenti come baciava! Solo che lo spazio dell’auto ci costringeva a fare le contorsioni. Lei tirò il sedile indietro e si tirò su la gonna. Belle cosce bianche ... allungai le mani e le accarezzai. Lei aprì le gambe, aveva anche il body: sperava forse che glielo sbottonassi? La toccai lì, ma senza molta convinzione e poi non avrei saputo come ...