Come salvare un matrimonio.... 2
Data: 15/08/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... pancia” disse entusiasta.
Egli si mostrava fiero di questa cosa e mi disse che, secondo lui, era successo ai primi di agosto, dopo una serata trascorsa a fare i fidanzatini sul lungomare.
Ovviamente erano felici, e il volermi rendere partecipe di quella loro felicità mi inorgogliva.
“Tu non muoverti – disse rivolto alla moglie – vado io a preparare il caffè” così ci lasciò soli in salotto.
“Com'è bello vederti felice: affiora dalla tua espressione, dai tuoi occhi, e dal tuo corpo” mi complimentai.
“Il merito è tutto tuo, dovremmo dire grazie a te, se oggi siamo qui a gioirne, ed io, in modo particolare. Quando posso venirti a trovare?”
Non riuscii a rispondere che entrò Massimo con il caffè ed ella cambiò discorso. Era chiaro che non desiderava che il mio ex alunno sapesse.
La serata trascorse molto allegramente e essi insistettero affinché mangiassimo una pizza insieme.
Si era fatta quasi mezzanotte e ritenni giunto il momento di ritirarmi.
“Vi raccomando, sentiamoci” dissi, rivolto maggiormente a lei, che mi guardò e sorrise.
“Contaci, a presto!” e, sempre davanti al marito, mi baciò in bocca.
Mi fu chiaro che quel legame che, pensavo strappato, era, in realtà, più saldo di prima.
Mi chiamò il pomeriggio successivo.
Mi ripeté la stessa cosa della sera prima: “Quando posso venire?”
“Quando vuoi... anche ora!” risposi.
“Ora non posso; ho appuntamento con la ginecologa per il controllo. Domani alle sedici ci sei?”
E così ...
... concordammo.
Il giorno successivo tornai a casa di corsa, avevo fatto tardi: mancavano pochi minuti alle quattro.
Stavo per aprire il portone, quando mi sentii chiamare.
Era Adriana; senza dire nulla, mi si mise sotto braccio ed entrammo assieme.
“Perdonami - dissi - ho fatto tardi: il mio capo sembrava quasi lo facesse apposta”.
Sorrideva guardandomi e, quando ci chiudemmo la porta di casa alle spalle, mi baciò con lo stesso ardore che, di solito, hanno gli amanti, desiderosi l’una dell’altro.
Decisa, si diresse verso la camera da letto, lasciandomi indietro a seguirla.
“Voglio spogliarti io” esclamai.
Aveva una camicetta verde chiaro, intonata ai pantaloni di colore più scuro, così come le scarpe. Mi fermai ad ammirarla, colpito dalla sensualità che sprigionava. Ella dovette avvertire quel mio sguardo lubrico e non riuscì a sostenerlo, tanto che abbassò gli occhi.
“Mi sto trasformando, ma vedo che mi trovi ancora attraente!”
“No, cara, consentimi di dire che sei ancora più bella” le dissi.
Le tolsi la camicetta e il reggipetto: il seno effettivamente si era ingrossato e, con esso, le areole si presentavano più brunite; da esse si stagliavano i capezzoli, grossi come fragoloni, e appuntiti come chiodi.
Mi abbassai per succhiarli come avevo già fatto altre volte, ma avevano un sapore diverso, un sapore che già avevo assaggiato, tanti anni prima, ma ne fui rapito lo stesso.
In un attimo fummo nudi tutti e due: lei si stringeva a me ed avvertivo ...