Come salvare un matrimonio.... 2
Data: 15/08/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... direttamente nell’ano. La sensazione avuta le provocò uno scatto in avanti, ma poi, con le mani, riprese ad aprirsi di più il culo.
Puntai il mio cazzo sull’orifizio e spinsi.
“Ahia” fu il grido che le uscì dalla bocca, ma io ero già per metà dentro di lei.
“Fermati... aspetta un attimo... sento dolore” disse lamentandosi.
Ero pronto ad uscire da lei, ma, con le mani ora sul mio il culo, mi bloccò.
“Aspetta... non muoverti... resta ancora un po' così... comincia a piacermi”. Attraverso lo specchio vedevo il suo viso contratto; si stava mordendo le labbra, ma, pian piano, andava rasserenandosi.
Solo un minuto, poi fu proprio lei che si spinse contro di me, facendoselo penetrare tutto dentro.
Ormai era fatta; fu sempre lei ad iniziare a muoversi, ma la vera cavalcata la condussi io. Ormai all'osceno rumore dello sbattere dei miei coglioni sulla sua fica, si univa quello dei suoi mugolii, dei suoi gemiti uniti ai miei ansimi.
Vidi la sua espressione delusa, quando, per un attimo uscii completamente da lei, sostituita dalla gioia al momento del mio nuovo rientro in lei.
La sua mano destra era andata a titillare fra le labbra della fica ed il movimento andò ad aumentare sempre più, fino a divenire forsennatamente veloce e decisamente disordinato.
“Che bello.... sto godendo di nuovo... muoviti più forte... sbattimelo dentro... oh come lo sento!.... voglio sentirlo ancora ...
... più a fondo.... spaccami... sììììì.... godoooo!”
Le contrazioni dalla vagina si irradiavano al suo sfintere: mi sentii il cazzo stretto, come in una morsa; non riuscii più a trattenermi e le schizzai dentro tutto il mio piacere.
Ci accasciammo sul letto e, per non pesarle addosso, mi misi al suo fianco. Anche lei si girò di fianco verso di me; prese a baciarmi con il trasporto dovuto solo a chi si è reso meritevole dei favori di una donna/moglie, senza alcuna inibizione.
Prolungammo quell'idillio ancora per molto, poi lei si avvio verso il bagno, incurante dello sperma che, grondando dall’ano, le imbrattava le cosce.
Per non crearle imbarazzo, la raggiunsi dopo un poco, e comprendendo che volesse fare una doccia, le offrii un accappatoio pulito.
Ella, con uno sguardo colmo di gratitudine, mi propose:
“Dai.... facciamola assieme”.
L’acqua calda, oltre a ristorarci, ci riportò alla realtà.
“Ti è piaciuto” chiese.
“Immensamente... e a te?”
“Non si è capito?” rispose, baciandomi.
Si rivestì velocemente e aggiunse:
“E’ tardissimo! Devo scappare” affermò.
Difatti erano volate quasi due ore
“Quando mi chiami?” chiesi
“Domani, ma, quanto qui avvenuto, può rimanere un nostro segreto?” sussurrò, mentre mi baciava.
“Certo! Massimo non lo saprà mai”.
Ormai, come dicevo prima, è passato più di un anno e... nel frattempo, è nata la mia figlioccia: Federica.