Come salvare un matrimonio.... 2
Data: 15/08/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... se più serena; il suo sguardo mi è sembrato più sfuggevole, ma non pensavo che….”
“Si abbiamo fatto sesso! Era una cosa che io e te avevamo preso in seria considerazione e che, per il buon esito della terapia, prima o poi doveva succedere.
Anche Adriana, come hai fatto tu, doveva verificare di essere in grado di eccitare un altro uomo; poteva, anche, non succedere con me, ma con un altro e, per giustificarsi, avrebbe potuto correre il rischio di innamorarsene e, probabilmente, l’avresti persa.
Te ne parlo per esperienza vissuta in prima persona, quindi, niente gelosia e considera la cosa come l’inizio di una nuova fase della vostra vita” conclusi con fare deciso.
Un velo di tristezza attraversò il suo sguardo, ma aveva capito.
“Come è successo? Cosa avete fatto?” chiese.
Io non me la sentivo di parlargliene, quindi:
“Di questo dovrete parlare fra voi due: tu racconterai la tua verifica, lei racconterà la sua.
Uno di questi pomeriggi ci incontriamo a casa mia e facciamo una seduta di terapia familiare, per poi vedere che cosa accade.”
Lo vidi ancora perplesso ma capii che si stava rasserenando.
“Ok, mi sta bene, dopo a casa, ne parlo con Adriana “
“Per me va bene anche sabato pomeriggio, avete oggi e domani per sistemare le vostre cose e magari rendervi liberi fino al giorno dopo.”
Annui e cominciammo a pranzare.
Per tutto il pranzo non ritornammo più sull’argomento, solo al caffè egli chiese e, stavolta, preoccupato:
“Ma avete ...
... usato qualche precauzione? Sai, Adriana è da un po’ che non usa più la pillola”
Sorridendo gli dissi:
“Tua moglie è una grande donna, tiene la testa sulle spalle e ha saputo gestire bene il tutto”
Tirò un respiro di sollievo, ma io volevo sapere un’altra cosa che non avevo avuto modo di domandare ad Adriana e chiesi:
“Fra di voi, ci sono anche rapporti anali?”
Un leggero sconcerto ma, senza chiedermi il perché, rispose di sì.
Ci stavamo lasciando così: con una stretta di mano e via; ma, vedendolo ancora frastornato, lo attirai a me e lo abbracciai, trasmettendogli così il mio sentimento di stima ed affetto.
“Ciao e grazie ancora” mi disse
Mi allontanai anch'io.
Mi sentivo abbastanza sollevato; del resto la reazione di Massimo era abbastanza prevedibile, per cui ero sicuro che, sabato, buona parte del mio compito, sarebbe stato assolto.
Mentre pensavo queste cose, squillò il cellulare: era Adriana.
“Ciao, come è andata?” giunse subito al sodo
“Credo bene, comunque gli ho detto tutto; per i particolari, che avrebbe voluto sapere, ho rimandato tutto a sabato pomeriggio, a casa mia. "Ascolta ora ti spiego quello che voglio da te” - e in poche parole le esposi il mio piano - " Comunque, io e te, non ci siamo parlati: vi aspetto sabato.”
Chiusi e ritornai in ufficio.
Quel giorno trascorse così, senza sentir più nessuno dei due.
Tornato a casa, mi rilassai, ricorrendo ad un bagno caldo.
Cenai sobriamente e tentai di guardare un film in ...