1. Come salvare un matrimonio.... 2


    Data: 15/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... mano tra i capelli e sentii distintamente salire la sborra alla superficie.
    
    Mi trattene e non volle che mi scostassi, per cui riversai, dentro la sua bocca famelica, tre o quattro schizzi di densa crema.
    
    Non ingoiò, ma se la fece uscire dalla bocca, facendola colare, mista alla sua saliva, giù verse le tette.
    
    Esausta si sedette a terra, mentre io mi accasciai sulla mia poltrona.
    
    Non so quanto tempo durò quel silenzio; fui il primo a destarmi da quel senso di torpore e, allora, sentendomi muovere, lei alzò la testa.
    
    "Che abbiamo fatto? E ora?" chiese
    
    Allungai una mano e le carezzai il viso, che, così rilassato, aveva acquistato nuova luce.
    
    "Niente di male - dissi - Era una cosa naturale che ti spettava di diritto".
    
    Lei si alzò e si diresse verso il bagno. Muovendosi, nuda, mi sembrò una donna diversa rispetto a quella che avevo conosciuto: più sicura, più decisa a riprendersi la vita.
    
    Al ritorno, cominciò a rivestirsi. L'aiutai ad agganciare il reggiseno e approfittai del momento e della posizione per baciarle il collo.
    
    Dovette avvertire, sul fondo schiena, la mia non sminuita erezione.
    
    Non si divincolò, ma disse:
    
    "Dai... non esageriamo! una cosa per volta".
    
    La interpretai come una promessa.
    
    Poi, in modo più che preoccupato, aggiunse:
    
    “Ed ora? Che si fa?”
    
    “Credo che sia necessario coinvolgere Massimo; gli parlerai tu?” dissi.
    
    Non rispose; compresi il suo imbarazzo, ma anche la paura di affrontare il marito.
    
    “Non me la ...
    ... sento, fallo tu, ti prego” lo sussurrò con occhi bassi e stringendosi nelle spalle.
    
    Divenne uno scricciolo; non potei fare a meno di stringerla forte forte, per trasmetterle la mia protezione.
    
    “Ok, domani lo faccio venire da me e gliene parlo” dissi
    
    “Grazie, sei un vero… amico” e, sfiorandomi, le labbra mi diede un bacio.
    
    Sinceramente ebbi diverse perplessità su come dirglielo, ma dovevo affrontare la situazione. Ci avrei pensato ed, in più, si sa: "la notte porta consiglio!"
    
    La mattina successiva gli telefonai dal mio ufficio.
    
    "Ciao, come va?" chiesi
    
    "Bene! Ieri come è andata con Adriana?" domandò
    
    Non risposi direttamente, ma gli proposi di poter ricambiare il pranzo, che lui mi aveva offerto qualche giorno prima.
    
    Capì che dovevo parlargli e fissammo l'appuntamento per le tredici.
    
    "Al solito ristorante?" replicò.
    
    "Per me va benissimo; ci vediamo direttamente là.
    
    Uscii dall’ufficio e, in un quarto d’ora, raggiunsi a piedi il ristorante.
    
    Ero in anticipo; mi sedetti al tavolo e aspettai Massimo.
    
    Lo vidi arrivare trafelato, sicuramente un po’ per il caldo, ma anche per quello che voleva sapere.
    
    “Ciao, sei venuto prima?” chiese
    
    “Ciao, siediti” e feci cenno al cameriere di avvicinarsi
    
    Ordinammo e lui guardandomi fisso negli occhi:
    
    “Allora che cosa hai da dirmi?”
    
    “Rilassati, volevo aggiornarti sui progressi di Adriana”
    
    Ebbe un’intuizione e disse quasi con violenza:
    
    “Te la sei fatta vero? Ieri sera l’ho vista diversa, anche ...
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