Un convento
Data: 11/08/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69
... sussurrò all'orecchio di Anna.
Non poteva rispondere. Era bloccata tra piacere, paura e umiliazione.
Lo sperma caldo le gocciolava dal culo e le sue mani e le sue ginocchia erano ferite dalle pietre dure.
Sorella Giuliana aveva ragione. Il convento era stato davvero costruito sulla porta dell'Inferno.
"Devo andarmene", sussurrò Anna a se stessa. "Questo posto è... malvagio."
Cattivo?
Se era così malvagio, perché si sentiva così soddisfatta? Perché i lividi sulle ginocchia e sulle mani e il dolore sordo nel culo non la disturbavano?
Anna scosse la testa. Doveva credere che fosse il male. Alle brave ragazze non piacevano queste cose. Suo padre sarebbe inorridito se lo sapesse.
Se ne sarebbe andata e avrebbe contattato suo padre. Avrebbe capito perché se n'era andata se glielo avesse spiegato. L'avrebbe portata via, l'avrebbe tenuta al sicuro.
La figura - qualunque fosse - l'aveva abbandonata all'improvviso come era apparsa. Era strisciata via nella sua stanza prima che sorella Giuliana e il giardiniere l'avessero notata.
Non pensava di poter mai più guardare negli occhi la consorella.
Anna preparò frettolosamente quello che poteva mettere in lei una piccola borsa di stoffa e fuggì. I corridoi del convento erano vuoti, così come i giardini.
Il convento era in mezzo al nulla. Si trovava su un pinnacolo di pietra ed era circondato da miglia e miglia di fitta foresta. C'era una strada in entrata e una in uscita.
Anna aveva pensato che ...
... l'isolamento fosse a beneficio delle suore, ma cominciava a dubitare di questo.
Issò la borsa oltre il muro e stava per liberare la parte superiore quando qualcosa la afferrò per la caviglia. Lanciò uno strillo sorpreso mentre veniva trascinata nel parco del monastero. Cadde in un mucchio sull'erba umida e alzò lo sguardo sorpresa verso il viso del giardiniere.
Anna si bloccò. Non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine del giardiniere e di sorella Giuliana.
Non aveva notato la notte prima quanto fosse cupamente aggraziato.
"Vai da qualche parte, sorella?" chiese il giardiniere.
Le teneva ancora la caviglia e così il suo vestito era caduto per rivelare la parte superiore delle sue calze e un po' troppo delle sue cosce.
"Non sono una suora", sussurrò Anna, incapace di distogliere lo sguardo dai suoi.
C'era qualcosa nei suoi occhi, un'ombra che non era del tutto umana. Ricordava ad Anna un bellissimo serpente... uno avvolto intorno alla sua gola.
''Veramente?'' chiese il giardiniere e le tirò leggermente la caviglia, facendola scivolare sull'erba.
Anna provò a tirarsi giù il vestito ma non ebbe successo. Era ammucchiato dietro di lei, rivelando le sue cosce e il suo anfratto palpitante al giardiniere.
"Spiega perché sai di cazzo, allora," disse il giardiniere con un sorriso malizioso.
Le guance di Anna arrossirono e lei cercò di allontanarsi da lui, ma tutto ciò che riuscì a fare fu spostare la sottoveste in modo che attraversasse la sua fica, ...