Un convento
Data: 11/08/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69
Le mani si mossero su per le sue cosce. Non poteva vederli, ma sapeva che quelle non erano mani normali. Le dita erano leggermente troppo lunghe, le unghie leggermente troppo affilate. C'era una qualità animalesca in quelle mani, una bestialità che la spaventava.
E l'aveva eccitata.
Trascinarono la sua pelle ora umida fino al punto che le doleva all'apice delle sue cosce. Il luogo a cui le suore le dicevano di non pensare. Il posto che sup padre fingeva non fosse lì. Il luogo di cui parlavano le ragazze del villaggio.
Non voleva altro che che quelle mani separassero quella carne inzuppata. Voleva che scavassero in profondità, che andassero dove nessuno era mai andato prima.
Voleva che quelle mani la scopassero.
*
Anna si svegliò di soprassalto.
La sua pelle era bagnata di sudore e la parte superiore delle cosce era liscia per l'eccitazione. Quel punto tra le sue gambe pulsava a tempo con il battito del suo cuore come se fosse un essere vivente.
Da quando era venuta in convento, il sogno l'aveva tormentata. Notte dopo notte. Sempre le stesse mani, sempre lo stesso finale. Mai nessun sollievo.
Suo padre l'aveva mandata al convento sulle colline per preservare la sua purezza per il matrimonio dopo che aveva compiuto diciotto anni. Le aveva detto di pensare al suo futuro marito e di pregare per avere una guida durante questo periodo. All'inizio ci aveva provato, ma i sogni erano lentamente scivolati nella sua mente come un serpente scivoloso, e ora ...
... anche durante le ore di veglia non riusciva a smettere di pensarci.
Era sempre bagnata. I suoi capezzoli sempre duri e doloranti. Si sentiva come se fosse costantemente sul punto di far scivolare la mano sotto l'abito e toccare quel luogo umido che sembrava avere una vita propria.
Anna non aveva raccontato alle altre suore i suoi sogni. Erano tutte quante così austere, così serie. Dubitava che avrebbero capito. Probabilmente l'avrebbero fatta inginocchiare sul pavimento freddo e recitare preghiere fino a quando il convento le si sarebbe sgretolato intorno.
"Anna, sembri stanca", le disse suor Beatrice a colazione, il suo cipiglio più profondo del normale.
"Sto bene, sorella. Sto solo avendo dei problemi a dormire," disse Anna, tenendo gli occhi bassi.
Il legno duro della panca sembrava solo peggiorare il calore liquido del suo nucleo. Si ritrovò a inclinare leggermente i fianchi in modo da poter premere quel punto un po' più forte contro il legno.
Dopo colazione, arrivò il momento della riflessione. Poiché Anna non era una vera suora, fu mandata a riflettere da sola in una piccola stanza lontana dalle altre suore.
Si inginocchiò sul freddo pavimento di pietra e fissò con occhi sfocati la vetrata. Doveva essere un disegno di mani alzate in preghiera e lode, ma tutto ciò che vedeva erano quelle mani che le toccavano le cosce di notte.
Anna non era sicura di quanto tempo fosse passato prima che la porta si aprisse e sorella Giuliana entrasse silenziosamente ...