La leggenda dei re magi
Data: 07/08/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... il tribuno, riprendendo la coppa
– però devi fermarti qui.”
“Ma come, sciagurato! – saltò su Baltasar, che per qualche motivo ce l’aveva con lui – Hai dimenticato la nostra missione, è l’Onnipotente che ci manda…”
Melchior fece spallucce:
“Io quella schifezza lì non la bevo! Se l’Onnipotente mi voleva a Betlemme, poteva fare a meno di mandare la pestilenza. Andate voi, se volete. Ecco, prendete il mio dono e dateglielo a nome mio. Io vi aspetto qui, quando ripassate.”
“Come, andate voi? – si inalberò Baltasar – Hai dimenticato la profezia? Dobbiamo essere in tre! I tre Magi! Bevi quella cazzo di pozione e falla finita!”
“Calmati, Baltasar, - intervenne Kaspar conciliante – non possiamo costringerlo a bere. Proseguiamo noi, il suo dono glielo consegniamo noi a suo nome L’Onnipotente capirà. E tu, giovane numida, aspettaci qui. Ci rivedremo al nostro ritorno.”, e preso il pacchetto con il dono di Melchior, risalì in sella al cammello e si allontanò sulla pista sabbiosa assieme a Baltasar, che continuava a sacramentare.
Melchior li vide sparire nel baluginio che il calore del sole sollevava dalla sabbia del deserto: che se ne andassero pure; per quanto avesse desiderato rendere omaggio al Sovrano della profezia, non sopportava più quel pallone gonfiato di Baltasar. Che se ne andasse pure al diavolo.
Aspettarli al ritorno? Ma neanche per idea! Decise di riposarsi un paio di giorni e poi tornarsene in Numidia per conto suo. Comunicò il suo progetto al ...
... tribuno, che si fece una cordiale risata, prima di fargli la doccia gelata:
“Mi dispiace, giovane numida, - gli disse, infatti – ma non puoi ripartire, devi fare la quarantena.”
“La che?”
“Dovrai stare qui, in isolamento, quaranta giorni e solo dopo, se non sarai morto nel frattempo di pestilenza, potrai ripartire. Certo, se vuoi saltare la staccionata e andartene fallo pure, ma il tuo cammello resta qui… A meno che non decidi di bere la pozione di Calpurnio.”, e gli tese nuovamente la tazza.
Il giovane girò la testa con una smorfia molto eloquente, strappando un’altra sonora risata al tribuno, che buttatone a terra il contenuto:
“Seguimi, giovane numida.”, gli disse e lo guidò ad una grossa tenda cinta da un’alta palizzata.
Aprì il cancello, che richiuse dopo averlo fatto entrare.
“Qui farai la tua quarantena, - gli disse – non potrai uscire per nessun motivo. Un inserviente si occuperà di te. Akontios!”, chiamò a voce alta.
Un giovane sui vent’anni uscì dalla tenda e si avvicinò. Era bello di volto ed aggraziato nel fisico snello. Vestiva una corta tunica, che gli copriva a malapena l’inguine, lasciandogli libere le gambe. Melchior lo fissò con interesse: dopo mesi di viaggio con quei due, sentiva una certa voglia di divertirsi.
“Questo principe numida, - gli disse Marco Valerio – sarà nostro ospite per i prossimi quaranta giorni. Ti occuperai di lui e farai in modo che non gli manchi nulla e non abbia a lamentarsi di te. Hai capito?”
“Sì, ...