1. Trasgressione fuorilegge


    Data: 07/08/2019, Categorie: Etero Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... piacere. Accucciato davanti a lei assaporai golosamente quel piacere delizioso che stillava dalla sua fessura. La donna si contorceva e godeva sempre più intensamente.
    
    Prima la lingua e basta
    
    Poi uno, due dita nella figa premendo il suo punto G
    
    Infine un terzo dito che violò impunemente il suo ano
    
    La stavo masturbando nei suoi buchi leccandola al contempo e i suoi rantoli divennero incontenibili. Intorno a noi poche luci erano ancora accese. La città era una città morta. Ma noi non eravamo morti, bensì vivi e vibranti. La presi così, come una ragazzina adolescente con il fidanzatino o come una puttana di strada. La scopai senza dolcezza, ma con tutta la foga del lupo selvaggio che mi sentivo in quel momento. Poi fu lei a salirmi sopra impetuosamente. La troietta aveva esperienza di automobili! Le sue mani trovarono le maniglie poste sopra i finestrini e vi si avvinghiarono per avere la presa migliore. Tutto il suo essere si muoveva in cerca di piacere e di orgasmi. Questi arrivarono rapidi e copiosi, in rapida successione finché avvertii un calore familiare e bagnato colare sulle palle, sui sedili e sui miei vestiti. Il marchio di fabbrica inconfondibile di Galatea che squirtava.
    
    Riprendemmo la strada con circospezione. Non volevo sfidare la sorte oltremisura e una nuova fantasia mi balenò in mente.
    
    Ci chiudemmo in garage, ...
    ... dopo essere entrati nel cortile di casa. Era una scelta, la nostra. A pochi metri avevamo letto, divano, chaise longue e altalena. Ma quella sera la volevamo così, come due adolescenti in preda a gli ormoni! Per un istante pensai di essere troppo stanco ma appena la vidi in piedi con quelle calze stracciate e i tacchi alti il lupo in me si risvegliò all’istante. La avvinghiai e la sbattei con il busto sul cofano. Fu un istante trovare nuovamente la strada dei suoi buchi. Scopai ancora a lungo la sua figa senza alcuna dolcezza mentre ora le stringevo con forza le chiappe divaricandole, ora la nuca oppure la sculacciavo. Schiocchi sonori echeggiavano nello spazio angusto. La luce, bianca e cruda, illuminava il suo culo. Lo guardavo e lo desideravo. Senza preavviso le appoggiai la cappella all’ano e spinsi in modo fluido ma deciso. Adoro il culo di Galatea. Un culo da ragazzina. Due chiappe piccole, muscolose, sporgenti. Un panettoncino delizioso che non mi stanco di possedere e accarezzare. Un buco stretto ed elastico che ben di rado sfugge ai miei appetiti. Anche quella sera me lo presi così. Dapprima, come dicevo, chinata sul cofano. Poi direttamente sdraiata sullo stesso.
    
    Era completamente in balia del lupo, ne era consapevole e ne godeva. Era semplicemente ciò che voleva. L’aveva avuta. Chi l’ha detto che anche a due non si può trasgredire? 
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