Trasgressione fuorilegge
Data: 07/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69
... fatto capire a chiunque dove stavamo andando. La serata fu molto bella, così come lo sono le serate fra persone che stanno uscendo dall’ego per entrare in un mondo di consapevolezza. Si poteva parlare di tutto e si poteva scherzare di tutto. Senza tabù, senza argomenti da evitare e senza i non-detti che avvelenano tante relazioni di ogni tipo. Quando decidemmo di andare via erano già le 22:30. A quell’ora avremmo dovuto già essere a casa, rispettando le regole del coprifuoco. Ma io ritengo che le regole sbagliate non debbano essere seguite, altrimenti avrebbero assolto i collaborazionisti. Ricordo la legge che chiedeva di denunciare gli Ebrei nel 1943!
Le strade erano deserte, i miei timori si dissolsero presto. Ma ero eccitato, maledettamente eccitato. Prima di guadagnare la nostra automobile, sbattei Galatea contro una ringhiera. Le nostre labbra si avvinghiarono con ferocia e avvertii distintamente che il suo desiderio era uguale al mio. Le mie mani fra le sue cosce trovarono l’impedimento dei collant, ma anche così avvertivo un calore bagnato. Si sarebbe fatta scopare anche così, sula strada deserta, come due animali in calore. Velocemente salimmo in macchina e lei si mise alla guida. Fu un attimo abbassare i mei pantaloni e subito la puttanella si chinò a succhiare con delicata furia. Accanto passavano gli autobus, chissà se qualcuno ci vide. Avviò il motore e partimmo. Io ero sempre con il cazzo in erezione e non davo tregua alle sue cosce con le mani. Fu brava a ...
... mantenere l’autocontrollo minimo necessaria a prestare attenzione alla guida.
Durante ogni semaforo, approfittavo per stracciarle progressivamente il collant. Partii dal cavallo, che si ruppe con un suono secco dandomi accesso al perizoma fradicio da morire. Pian piano feci a brandelli quelle calze fino a ridurle a una massa informe che ormai le lasciava le cosce scoperte. Cosa avrebbe pensato una pattuglia se ci avesse sorpresi? Scherzando (ma forse non troppo) le dissi che li avrebbe spompinati e sicuramente ci avrebbero lasciati andare. Rise, ma era sempre più eccitata. Galatea, a differenza mia, aveva moltissima esperienza di sesso in automobile. Vedevo quanto adorasse quella situazione.
Aveva ancora quel maledetto perizoma che, pur scostato, non mi permetteva di accedere comodamente come avrei voluto. Così, senza pensarci, lo afferrai con violenza e riuscii a strappare il cavallo con un rumore di stoffa lacerata. Le due parti penzolavano ormai inutili davanti e dietro e nulla mi frenava nel mio tormentarle con le dita la figa colante e il clitoride eretto. In una stradina discreta non passava nessuno. Accostammo davanti al passo carraio di in un’azienda chiusa. Nessuno ci avrebbe disturbati. Eravamo illegali da ogni punto di vista: non rispetto della normativa Covid e atti osceni in luogo pubblico. Ce ne fottevamo nel vero senso della parola. Scivolammo sui sedili posteriori e Galatea, semisdraiata, aprì le cosce. Lembi di tessuto lacero circondavano il centro del suo ...