Sempre avvolgente
Data: 06/08/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... continuava nell’eccitazione di ciò che le stavano facendo, più mentale che fisico a dire il vero, sino a che si sentì afferrare per i capelli, dove un membro appassionato s’adagiava là di sopra dischiudendole la bocca. Adesso era soltanto un corpo fatto per donare, per soddisfare, mentre il pensiero vagava verso di lui, poiché tutto era in funzione di Fabio che sapeva di guardarla. Lui voleva che fosse orgoglioso della sua obbedienza, che capisse che tutto era svolto in ragione di lui, cui aveva dato completamente sé stessa. In seguito altri corpi s’alternarono, altre mani l’agguantarono frugandola indecorosamente in ogni modo, la sua bocca succhiò, la sua lingua lambì fiche d’altre donne, mentre le labbra erano pregne di fluidi di entrambi, odori inizialmente aspri e muschiati, alcuni acri e asprigni, altri ancora viceversa dolciastri e gradevoli, mentre ogni parte di sé era indegnamente violata. Sebastiana perse la cognizione del tempo, perché il suo essere non provava più piacere, ma solamente un’infinita stanchezza, perché neanche si rese conto di scivolare nel sonno appena fu lasciata da sola. Si risvegliò infatti alcune ore dopo adagiata in un altro letto, mentre Fabio l’osservava silenzioso da una poltroncina, quasi come se vegliasse su di lei:
‘Ben risvegliata, spero che ti senta ben riposata’.
Lei lo guardò con gli occhi ancora assonnati, poiché le sembrava d’aver avuto una visione, poi si rese conto che tutto era avvenuto realmente e provò per un attimo un ...
... impeto e un moto insolito di turbamento, un impulso di vergogna, subito scacciato sennonché dal pensiero che tutto era avvenuto per la sua chiara ed esplicita volontà:
‘Sì, tutto bene grazie’ – rispose.
‘Brava la mia cucciola. Devo dirti che sono stato molto soddisfatto di te. Sono veramente gratificato e orgoglioso della mia schiava. Adesso alzati e vai al muro’.
Quelle ultime parole, furono dette con un tono molto secco che non dava spazio a repliche, in quanto Sebastiana ben conosceva. Istantaneamente le passò ogni torpore, scese dal letto e si collocò con i palmi aperti appoggiati al muro con le gambe divaricate. Lei conosceva bene quella posizione e non c’era bisogno che lui aggiungesse altro, perché il primo colpo di cinghia la fece burberamente sussultare lasciandole un tangibile segno rosso:
‘Conta schiava’ – le disse lui freddamente.
Successivamente di scudisciate ne seguirono altre nove e ognuna lasciò sul suo corpo una striscia rossa, poi Fabio si fermò. Lei ne attendeva degli altri, seppure non capiva che cosa avesse fatto per essere percossa in tal modo, però non osava chiedere né reclamare:
‘Non voglio punirti per una tua mancanza’ – disse lui, come se leggesse quel pensiero inconfessato e inespresso.
‘Sei stata una schiava capace, efficiente e devota, ma questi segni qui che ti ritrovi ti dovranno rammentare che m’appartieni. Il dolore che hai sentito è come se ti pulisse spazzolandoti e depurandoti dentro’.
Lei si buttò ai suoi ...