1. Sempre avvolgente


    Data: 06/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Era trascorso circa un anno da quella sera, dal momento che Sebastiana si era inginocchiata ai piedi di Fabio abbracciandone con le lacrime le gambe, implorandolo e scongiurandolo di non abbandonarla. Molte cose erano accadute e lei si era sentita sempre più importante e influente per lui, perché alcune volte scompariva per giorni, dato che la lasciava in uno stato di drammatica, di pietosa e di toccante malinconia, l’avvilimento, in quanto la demoralizzazione e lo sconforto l’avvolgeva sino a diventare ansia, poi all’improvviso ritornava nella sua vita più impetuosa e irruente che mai e tutto sembrava all’istante cancellarsi. Sovente s’agitava in lei quel segnale marcato e univoco, vale a dire il serpente della gelosia, giacché si domandava dove potesse essere e soprattutto con chi, per il fatto che avrebbe voluto chiedere tante volte, eppure si faceva forza poiché era informata e sapeva che non le era concesso né tollerato farlo. Lei arrivò persino ad annusare i suoi vestiti, la sua pelle, con il timore e la fragile speranza di comprendere cercando di leggervi qualche traccia, tuttavia non trovò altro che la sua fragranza, poi quella telefonata che le giunse improvvisa dopo molti giorni di dimenticanza e di silenzio assoluto:
    
    ‘Sebastiana, mi fa veramente piacere risentirti’.
    
    Di consueto, il suo tono non ammetteva né proteste né repliche, siccome era conciso e drastico, eppure avvolgente e penetrante come se l’avesse lasciata pochi minuti prima.
    
    ‘Dai cerca di ...
    ... vestirti, perché indosserai una minigonna molto corta, assieme a una camicetta trasparente e solamente delle calze autoreggenti, nient’altro d’intimo. Io passerò a prenderti stasera alle ventitré, mangia prima’.
    
    Lei tentò di replicare obiettando che non sarebbe riuscita ad andare a spasso dal quel palazzo dove abitava e perlopiù in quelle condizioni, perché se l’avesse vista qualcuno che cosa avrebbero pensato di lei? Il telefono era però già diventato muto, lei si rassegnò a eseguire, così mentre sceglieva i capi d’abbinare pensava come venirne a capo senza trasgredire cercando di non disattendere al suo volere, poi improvvisa in maniera insperata si presentò la soluzione: uno spolverino, uno di quei soprabiti leggeri che ben s’adattavano alla fresca temperatura primaverile. Quando giunse l’ora era già pronta da almeno quindici minuti, poiché sapeva che lui non prediligeva aspettare, il suono del citofono l’avvisò che era arrivato. Lui l’attendeva vicino all’auto, infine sentì i suoi occhi che indugiavano su di lei, poi alzò leggermente il mento dicendo:
    
    ‘Apri, sono qua’.
    
    Lei dischiuse il soprabito non senza aver lanciato uno sguardo furtivo circostante che non sfuggì allo sguardo spumeggiante di Fabio facendolo sorridere lievemente:
    
    ‘Brava, così stai molto bene. Vieni, sali in auto’.
    
    Con la sua solita gentilezza le aprì la portiera facendola accomodare e la richiuse. Lui era fatto così, perché amava che la sua schiava fosse disciplinata e obbediente, però al di ...
«1234...9»