1. EVA & PAT: La ragazza dei castelli di sabbia (Parte 1 di 2)


    Data: 11/03/2018, Categorie: pulp, Autore: SeiNove, Fonte: EroticiRacconti

    ... nemmeno una palpata di tette?»
    
    Eva ridacchia battendosi le nocche sulla fronte. Meglio non chiederle spiegazioni di quel gesto.
    
    *****
    
    Avevamo noleggiato un'auto per muoverci in città in questi due giorni, e con quella partiamo in direzione della casa di Tina.
    
    A metà del percorso, la piccola mi batte su una spalla indicandomi un negozio di alimentari. Mi fermo...e lei salta giù dall'auto lasciando spalancata la portiera. Riesco a richiuderla appena in tempo prima che un camion me la tranci via.
    
    - «Accidenti a lei...e accidenti a me! Ma cosa mi è saltato in mente di fare da balia a quella svitata!»
    
    - «Uhmm...»
    
    - «"Uhmm"? È tutto qui ciò che hai da dire, psicologa dei miei coglioni?»
    
    - «Quella "svitata" sembra non avere la minima nozione di come ci si muove in un ambiente sociale. Questo è strano anche per una sordomuta.»
    
    - «E quindi?...»
    
    - «E quindi restiamo ancora un po' con lei. Io ho una mezza teoria, ma mi servono più informazioni.»
    
    Un paio di minuti dopo la giovinetta ritorna.
    
    Mi cade l'occhio sulla sua borsa della spesa: un po' di pane, un pezzo di formaggio, qualche uovo e...TRE BOTTIGLIE DI WHISKY?!
    
    - «Ehi, Eva...A quanto pare soffre pure di alcolismo, la piccola handicappata!»
    
    Da dietro, la ragazzina mi passa un foglietto:
    
    "Si dice 'DISABILE', ignorante!"
    
    Mi volto verso di lei:
    
    - «Ehi, credevo che tu non ci sentissi!»
    
    Mi passa un altro foglietto:
    
    "Infatti ho letto il tuo labiale sullo specchietto ...
    ... retrovisore."
    
    Ohibo'. La piccola è più sveglia di quanto credessi. Probabilmente Eva ha ragione: una menomazione fa sviluppare enormemente tutti gli altri sensi per sopperire al deficit. Credo che la nostra giovane amica sia piena di sorprese.
    
    *****
    
    Poco dopo arriviamo a casa sua, una casupola fatiscente alla periferia di Bellaria.
    
    Appena entriamo ci si presenta davanti una donna sulla quarantina che dev'essere la madre di Tina.
    
    La mia prima impressione è tutt'altro che positiva. Non è una brutta donna, però è trasandata. Una bellezza invecchiata male, sfiorita per mancanza di cura. Mi dà l'idea di una ex-mignotta sul viale del tramonto.
    
    - «Alla buon'ora, stupida!», esclama fiondandosi subito su una bottiglia, «Dov'è il resto dei soldi?»
    
    Tina glieli porge, e immediatamente la donna glieli strappa di mano.
    
    - «Tutto qui?! Io dico che ti sei imboscata qualche pezzo da 20, brutta imbrogliona...Ma dopo facciamo i conti!»
    
    Le molla uno sberlotto sulla nuca. Non fa male, ma fa trasparire un profondo disprezzo.
    
    Poi guarda me ed Eva di sottecchi, come se si accorgesse solo adesso della nostra presenza.
    
    - «E voi due chi cazzo siete? Altra gente del servizio sociale?»
    
    - «Siamo solo delle amiche di sua figlia, signora...»
    
    - «Amiche? A questa disgraziata non servono amiche, le basto io!», ribatte acida.
    
    Si fa una trangugiata di whisky, poi strattona Tina per un braccio in modo da farsi guardare in faccia.
    
    - «Vai in cucina e prepara qualcosa da mangiare. ...
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