1. EVA & PAT: La ragazza dei castelli di sabbia (Parte 1 di 2)


    Data: 11/03/2018, Categorie: pulp, Autore: SeiNove, Fonte: EroticiRacconti

    ... facendo male.
    
    Io sono scossa da fremiti di rabbia, sto quasi per fiondarmi nell'altra cabina a fare un macello...ma Eva mi fa segno "Calma" con la mano.
    
    I tre vigliacchi si danno il cambio a pistonarla in tutti i buchi. Vanno avanti così per un po', finché vengono tutti e tre quasi allo stesso tempo, mirando col cazzo alle orecchie di Tina.
    
    - «Tieni, sorda...Ecco la medicina giusta per sturarti le orecchie!»
    
    - «Macché...Le è finita tutta direttamente nel cervello, ahahah!»
    
    Soddisfatti, si puliscono il cazzo con le banconote del cestello, e infine glielo rendono.
    
    - «Grazie di tutto, ritardata...E adesso levati dalle palle, che non ci servi più!»
    
    - «Già...Almeno fino a domani, ahahah!»
    
    Sempre con aria assente, Tina si rimette il bikini ed esce dalla cabina dei tre bastardi.
    
    Io ho il sangue alla testa. Ho una voglia matta di prendere il fucile subacqueo e sparare un arpione nel culo di quegli stronzi.
    
    Respiro a fondo per farmi sbollire. Nel frattempo Eva mi fissa in silenzio.
    
    - «Perché mi stai guardando così, Eva?»
    
    - «Mi stavo chiedendo cosa intendi fare adesso, Pat.»
    
    - «Cosa intendo fare? NIENTE. Non sono affari miei, giusto?»
    
    - «Giusto, Pat.»
    
    - «Cioè...Chi sono io? Madre Teresa? Non è compito mio risolvere i mali del mondo.»
    
    - «Giusto, Pat.»
    
    - «E poi, cazzo...Quella cretina deve imparare a farsi rispettare da sola, senza pensare di essere circondata da buoni samaritani che la difendono. Ho ragione o no?»
    
    - «Giusto, ...
    ... Pat.»
    
    - «Eva...Vaffanculo!»
    
    - «Perché?»
    
    - «Mi stai assecondando come si fa coi matti. Non lo sopporto.»
    
    L'olandesina sospira.
    
    - «È perché ti conosco, Pat. Dietro tutta questa manfrina nichilista, hai già preso una decisione.»
    
    - «E sentiamo: cos'è che avrei "già deciso", secondo te?»
    
    - «Di dare una mano a quella poveraccia, naturalmente.»
    
    - «Ma neanche per idea! Stavolta sei proprio fuori strada, Freud dei poveri!»
    
    *****
    
    Manco a dirlo, 5 minuti dopo sono già lì alla torre di sabbia, dove la biondina sta radunando le sue cose. (Non mi volto verso Eva, che sicuramente starà ridacchiando alle mie spalle.)
    
    Mi chino davanti a Tina in modo che possa leggermi le labbra:
    
    - «Ehi, senti...Anche noi stiamo per andare via, forse possiamo darti un passaggio...Tu dove abiti?»
    
    Ci pensa un attimo...poi mi dà un foglietto con un indirizzo.
    
    - «Ah, che fortuna...Andiamo proprio da quella parte», dico mentendo.
    
    Fa segno "OK" con una mano.
    
    - «Bene, vieni. L'auto è da questa parte...»
    
    Faccio per sfiorarla...e subito lei si irrigidisce come la volta scorsa. Mi fermo subito, prima che lanci un altro urlo strazia-timpani.
    
    - «Strana, però, questa sua reazione: quando quei tre balordi l'hanno molestata, lei non ha fatto una piega», dico rivolgendomi ad Eva.
    
    - «Non ne sono sicura...ma credo che lei abbia paura solo del contatto di mani FEMMINILI. Forse è un trauma d'infanzia, chissà.»
    
    - «Ah, andiamo bene! Insomma, da tutti questi sforzi non si rimedierà ...
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