Finalmente la prima volta
Data: 29/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Nicky, Fonte: EroticiRacconti
... che sembrasse più sinuosa possibile, dondolandola leggermente nel tentativo di attirare maggiormente la sua attenzione. Non sapevo nemmeno io cosa sperassi di ottenere, so soltanto che in quel momento mi andava di farlo. Forse, inconsciamente, stavo cercando di metterlo alla prova per dimostrare che i miei sospetti fossero fondati o meno. Ultimamente avevo l’impressione che quando si presentasse l’occasione, ad esempio quando eravamo al mare, Alessandro di tanto in tanto mi lanciasse qualche sguardo intenso, soffermandosi su qualche parte del mio corpo. Non ne ero mai sicuro che lo facesse di proposito, ma quando ne avevo il sospetto mi sentivo molto compiaciuto dall’essere osservato con quell’intensità di sguardo.
"Marco, ti sei perso? Mi stai fissando." – sentii dire all’improvviso da Alessandro.
"Sì, scusami, mi ero perso fra i tuoi pettorali." – mi sentii sbottare, con un senso di estrania-mento da me stesso mentre parlavo. Sicuramente effetto dell’alcol, ma anche dell’eccitazione incontrollata che nasce da un desiderio represso per tantissimo tempo.
Una pausa di silenzio.
"Che dici?!" – disse Alessandro, guardandomi incredulo.
"Scusami, mi è sempre piaciuto il tuo corpo".
Lo sguardo di Alessandro diventa ancora più incredulo, e poi comincia a ridere. Pensa che io stia scherzando.
Mi sento a disagio, quasi offeso.
"Forse è meglio che vada via." – mi sentii dire.
Avevo la faccia infuocata dall’emozione, sia dalla vergogna che dall’eccitazione. ...
... Vederlo a petto nudo di fronte a me, in quel frangente in cui l’alcol mi aveva liberato dei miei freni inibitori, era troppo, e un istinto così forte era doloroso da soffocare. Inoltre la sua reazione mi aveva contrariato, ma avrei dovuto saperlo da sempre che non sarebbe potuto essere altrimenti. Almeno avevo sfogato una repressione che mi opprimeva da lungo tempo. Decisi che me ne sarei andato via e non mi sarei più fatto sentire.
Mi alzai dal divano e mossi i primi passi per uscire di casa. Mi sarei raccapezzato soltanto dopo di quello che era successo, e delle conseguenze.
"Aspetta, mi stai dicendo che ti piaccio?" – disse Alessandro, trattenendomi leggermente il braccio, e guardandomi con un’espressione che io, nello stato alterato in cui ero, non riuscivo a decifrare.
Mi voltai e lo guardai negli occhi. Non so perché, mi feci trasportare dal mio desiderio. Gli poggiai una mano sul pettorale sinistro, e gli accarezzai il capezzolo passandogli sopra il pollice, stringendolo molto leggermente. Inconsciamente speravo che Alessandro capisse da quel gesto che desideravo essere preso da lui. La mia mano scivolò giù, seguendo la curva del suo fianco con un dito. Ma alla fine, in un gesto di resa, la ritrassi.
"Lascia perdere, è meglio che vada via. Sto solo combinando casini". – Il cocente imbarazzo non mi rendeva capace di rendermi conto di quello che era appena successo: Alessandro si era lasciato accarezzare il corpo da me.
Mi voltai ancora, ma questa volta ...