In Treno
Data: 28/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Carletto2021, Fonte: EroticiRacconti
... rilassa e geme forte, ma il buchetto è troppo stretto, non riesco ad andare oltre.
Provo con il dito, sperando che non mi allontani infastidita, infilo piano la prima falange dell’indice, lei inarca la schiena e si irrigidisce, ma è meglio non insistere, mi limito a stuzzicarla, magari se ci sarà una prossima volta potrebbe essere che sia lei a chiedermi di provarci. Ripasso sopra la lingua, ma stavolta raspo con maggior intensità e col pollice torno a tormentare il clitoride, lei riprende a tremare vistosamente, i sospiri diventano gemiti sempre più serrati finché non regge più.
Di colpo mi sposta e rialza la testa, lo sguardo è sconvolto: “Ti voglio dentro, non ce la faccio più, ti voglio dentro, scopami, ti prego, scopami forte.”
“Ok, fallo tu”, rispondo, “io mi siedo e tu mi cavalchi, così potrai infilarti dentro la mia mazza fino in fondo.”
“Siiiii, la voglio tutta, riempimi… Dioooo, cosa sto facendo? Mi stai mandando fuori di testa.”
Le lame di luce dei fari di un’auto per un attimo ci illuminano, ci blocchiamo preoccupati, ma i finestrini all’interno si sono appannati e da fuori nessuno può vedere più nulla, i fari ci attraversano veloci, si allontanano e torna la penombra. Mi siedo e lei mi scavalca, siamo ambedue completamente nudi, mi si butta addosso, pelle con pelle che si struscia e il suo seno schiacciato sul mio petto, mi prende la faccia e mi bacia profondamente, sembra la calda fidanzata che ho sempre sognato e mai avuto, la accarezzo e la ...
... stringo a me, lei incastra il volto sul mio collo e ci passa sopra la lingua, arriva con la bocca sul mio orecchio, ci alita sopra e sussurra: “Siiii, che bello, scopare con te mi piace troppo, mmmmhh, dai, fammi tua, voglio il tuo cazzo dentro, fammelo sentire tutto.”
Dio Santo che ragazza calda! Infilo la mano per sotto e dirigo l’asta, il glande trova subito la via e spingo piano, i fluidi l’hanno lubrificata a dovere e insisto, ma è davvero stretta, lei alza la testa di scatto e grida: “Gesù Santo, piano, fai piano… ooooohh, tu non hai un cazzo, hai un palo della luce, Diooooo.”
“Va bene allora, io cerco di restare fermo, muoviti tu come preferisci, vediamo se questo palo della luce riesci a infilartelo tutto dentro.”
Continua a restare distesa contro di me, la fronte appoggiata sulla mia spalla, le mani che artigliano e stringono forte gli avambracci, lentamente si abbassa, la sento, entro sempre di più, è caldissima e ogni centimetro è accompagnato da un gemito, sento molta resistenza e mi sembra quasi di rompere dei tessuti inviolati, sono quasi dentro del tutto quando si ferma, la guardo, nella debole luce che rischiara l’abitacolo mi accorgo che ha gli occhi lucidi: “Ma ti faccio così tanto male?” Chiedo sorpreso.
Risponde a fatica, come se le mancasse il fiato: “Non ce la faccio, non posso andare più giù, ho paura che mi faccia ancora più male, hai un cazzo spropositato, rischi di sfondarmi l’utero.”
“Va bene, senti, non ho mai distrutto l’utero a nessuna ...