In Treno
Data: 28/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Carletto2021, Fonte: EroticiRacconti
... piedi da sola, gonfia come non mai e la cappella è talmente ingrossata che è diventata di colore viola.
Osservo l’espressione della ragazza, è sconvolta, la bocca spalancata e gli occhi sgranati, cerca di balbettare qualcosa ma dalla sua voce sento solo un flebile mormorio: “Dioooo”.
Faccio per parlare, ma mi blocco.
Volevo chiederle di seguirmi nella toilette all’inizio della carrozza, ma una veloce occhiata all’orologio attaccato per aria mi ha fatto realizzare che ormai è troppo tardi, mancano solo 5 minuti alla mia stazione, ho appena il tempo per sistemarmi e raccattare il mio trolley, devo scendere… cazzoooo!
Dovevo sbrigarmi prima, perdere l’occasione di combinare qualcosa con una ragazzina così giovane e bella mi brucia da matti.
La guardo rassegnato, mi alzo e con una certa fatica riesco a far tornare al suo posto il fratellone, porco boia, mi fa quasi male quando chiudo la zip e lo costringo a schiacciarsi dentro, lei guarda tutta la scena, sembra delusa. Le passo davanti e faccio apposta a fermarmi per un breve istante, lei alza gli occhi, sorride e mi sfiora la coscia con una lieve carezza… peccato penso, chissà quando mai mi ricapiterà un’occasione come questa.
Scendo dal treno e mi avvio all’esterno, ho la macchina nel parcheggio a pagamento subito fuori, cammino lentamente sconsolato, un paio di persone mi superano e vanno a loro volta a prendere l’auto.
Le rotelle di un trolley sul selciato e il passo veloce di un viaggiatore dietro di me ...
... mi fanno girare… non ci posso credere, è la mia compagna di viaggio che mi viene incontro. Non avevo intuito che dovesse scendere anche lei a questa stazione!
Mi fermo, si avvicina, è di fronte a me e mi accorgo che è almeno dieci centimetri più bassa, occhi scuri e labbra carnose, con questo taglio di capelli a maschietto la trovo particolarmente carina ed eccitante.
Dico la prima cosa che mi passa per la testa: “Posso aiutarti?”
Mi fissa e dopo una breve pausa sento la sua voce per la prima volta: “Sì”, risponde.
Si attacca al bavero della mia giacca e mi tira a sé costringendomi a piagarmi, la sua bocca si unisce alla mia e sento la sua lingua che vi entra, sono colto alla sprovvista, ma mollo subito per terra il mio trolley e ricambio il favore. Sento la sua mano che mi accarezza la nuca e poi mi schiaccia con decisione contro la bocca, il bacio diventa profondo e assaporo con voluttà il fresco sapore delle sue giovani labbra.
Di colpo si stacca e pianta gli occhi sui miei: “Hai la macchina?” Chiede.
“Sì”, rispondo, “è nel parcheggio qui dietro.”
“Ok, senti, io avrei dovuto scendere alla prossima fermata… dopo, mi puoi accompagnare tu?”
Rispondo, ma mi rendo conto che sto balbettando: “Cer… certo, ti accompagno, ma… ma dopo cosa?”
Mi guarda sorpresa: “Vedi che per essere un maturo sei piuttosto imbranato! Perché credi sia scesa a questa stazione in mezzo al nulla? Mi hai mostrato senza alcun pudore il tuo cazzo e adesso lo voglio, e voglio che ...