In Treno
Data: 28/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Carletto2021, Fonte: EroticiRacconti
... mi scopi… dopo mi accompagni a casa.”
Oh porco boia! Questa poi!
“Seguimi, ti faccio strada, sono solo 50 metri.”
Entriamo in macchina e si incolla a me con un altro bacio affamato, la mia mano va a cercare il suo seno e resto sorpreso da ciò che sento, la larga felpa aveva nascosto questo ben di Dio, la mammella che sto palpando è grossa e morbida, almeno una quarta misura, passo le dita sul capezzolo e lo trovo dritto come un chiodo, infilo con più decisione la lingua nella sua bocca e ne succhio con voracità la saliva. Sento la sua mano che risale sulla coscia, arriva al cavallo e stringe forte l’asta, un mugolio di soddisfazione interrompe il bacio e si stacca: “Cerca un parcheggio più defilato, qui può passare qualcuno”, mi dice.
Metto in moto e faccio il giro, ci sono pochissime auto e mi metto nell’angolo in fondo, di fianco all’alta siepe che funge da recinto, l’unico lampione al centro del piazzale rischiara a malapena l’abitacolo, ma è sufficiente per non dover accendere la plafoniera.
“Mettiamoci dietro”, dice, “si sta più comodi.”
“Perbacco, sembri esperta, io sono anni che non lo faccio in macchina.”
Sorride: “Io invece col mio ragazzo lo faccio solo in macchina, a casa ci sono sempre i nostri genitori e non possiamo certo permetterci un albergo. Però questa macchina è di lusso e grande il doppio, dovrebbe essere più comoda.”
Ci sistemiamo dietro, credo sia la prima volta che mi ci siedo e in effetti il divanetto è bello largo e ...
... profondo, lei si toglie subito la felpa e resta in reggiseno, sarà anche penombra, ma le tette che mi si parano davanti sono da urlo, grosse, perfette e… giovani. Mi ci tuffo subito con la testa, scosto il lembo del reggiseno e attacco a succhiare un capezzolo come se volessi il latte, lei geme, sostiene la mammella con la mano per agevolarmi il compito e io vado a strizzare con i polpastrelli l’altro capezzolo.
“Aaaah, siii, succhia forte che mi piace, aaaahh che bello.”
La sua voce è appena un mormorio, ma lo trovo estremamente erotico, le narici si riempiono del suo odore intimo, è stata una giornata calda e deve aver sudato, ma stranamente è un odore che su di lei mi eccita ancora di più. Sento la sua mano che fruga tra le mie gambe, ma sono piegato e fa fatica, mi raddrizzo e sciolgo la cinta, lei guarda rapita, con frenesia apre il bottone dei pantaloni e fa scendere la zip, la lascio fare, voglio godermi la scena. Le dita affusolate della sua mano si insinuano dentro i boxer, non mi sembra vero che la fantasia che ho avuto in treno si stia realizzando, sento l’asta avvolta e li calo giù, il cazzo finalmente libero svetta gonfio e turgido, lei lo stringe forte e lo guarda spalancando gli occhi: “Dioooo, cos’è questa cosa? Non ne ho mai visto uno così grosso, mi fa impressione.”
Cerco di fare il modesto: “Non dire sciocchezze, sei ancora troppo giovane e non credo tu ne abbia visti così tanti, la natura con me è stata abbastanza generosa, ma non da farmi considerare un ...