Annalisa (1a parte)
Data: 26/07/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: masaraj, Fonte: Annunci69
... Sento il borbottio del trattore allontanarsi, mi giro sull’altro fianco e chiudo gli occhi.
Qualcuno mi scuote, mia madre ci comunica che è ora di alzarsi, sono le otto. Di sotto, nell’enorme cucina mia zia ha preparato la colazione per tutti noi ragazzi, sul tavolo sono allineate le tazzone semisferiche che contengono il caffelatte fumante e al centro del tavolo è posizionata la biscottiera. Ad uno ad uno arriviamo con gli occhi cisposi, sembriamo i nani della favola.
A metà mattina mia zia ci consegna una borsa, ordinando a noi ragazzi di andare a portarla a mio zio e al resto della squadra. Dentro ci sono una bottiglia di vino una di acqua un salame e un filone di pane, inforchiamo le biciclette e partiamo. Dopo la pausa ristoratrice ci uniamo al gruppo e aiutiamo a caricare le barbabietole sul carro agganciato al trattore. Dopo pranzo fa troppo caldo per tornare nei campi così gli uomini vanno a stendersi per un pisolino, le donne si raggruppano in giardino a chiacchierare, mia sorella coi cuginetti più piccoli gioca con pentolini e piattini io e Lisa ce ne stiamo sotto il portico a parlottare.
Io sbracato sulla panca di legno, lei è seduta su di un gradino di fronte, parlottiamo di chissà cosa. Lei ha le gambe piegate trattenute dalle mani intrecciate attorno le ginocchia, i piedi divaricati e tra la sommità delle due cosce abbronzate spicca l’azzurro delle sue mutandine, il tessuto teso a trattenere il rigonfiamento del suo sesso, rimango ...
... ipnotizzato:
-“Cosa stai guardando?”- mi chiede, intuendo immediatamente su cosa è focalizzato il mio sguardo.
-“Mi guardi le mutande?”- incalza chiudendo il sipario e allungando le gambe davanti a se. Io rispondo qualcosa arrossendo.
-“Sei sfortunato, oggi le ho messe, altrimenti…..”- mi apostrofa con palese malizia.
-“Ma tu l’hai mai vista una passera, dal vivo?”- aggiunge con tono indagatore.
Rispondo di “si”, perché in verità qualche mese addietro avevo avuto il piacere di fare questa scoperta. A mostrarmi il suo “tesoro” era stata una mia amica che abitava nel mio stesso condominio alla quale mi ero dichiarato ricevendo un bel due di picche. Poi, passate alcune settimane, fu lei che un giorno mentre giocavamo in cortile mi chiese sussurrandomi nell’orecchio:
-“Mi fai vedere il tuo coso?”- guardandomi di sottecchi.
-“Ok!”- risposi –“Se però tu mi mostri la tua cosa”- aggiunsi, strappandole un accordo a cui lei volle porre la clausola in cui specificava che toccare era vietato. Un futuro da negoziatore.
L’esposizione avvenne la sera stessa. Prima di rientrare a casa andammo nel mio box e sotto la luce al neon, uno di fronte all’altra contando insieme, al tre ci calammo i jeans e le mutande esponendo così agli occhi dell’altro l’agognato mistero. Nonostante questo, lei non divenne la mia ragazza.
Lisa non parve sorpresa del racconto, anzi sorrise. Non ero consapevole di quanto fossero sessualmente più disinibiti e precoci da quelle parti. Lo avrei scoperto in ...