1. Scombussolamento che prospera


    Data: 20/07/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... si sarebbe lasciata tranquillamente andare abbandonandosi totalmente. Adesso però la crescente eccitazione era smisurata, si stava infradiciando a tal punto che aprirsi per lui era stupendo, davvero un’esperienza sempre sospesa fra la tensione e il godimento. Ignazia lo vide con gli occhi della mente analizzando delle copertine con delle scene di sesso esplicito, con donne che succhiavano cazzi dritti e varie penetrazioni. Quelle immagini s’avvicendavano in lui, contemporaneamente all’idea della sua concubina rifugiata nella propria stanza coniugale, che al presente si tastava come un’adolescente vogliosa per lui alle prime armi:
    
    ‘Sono curiosa, che cosa vedi sulla copertina?’.
    
    ‘In verità adocchio una femmina che scosta le gambe, le spalanca, la sua deliziosa vulva per la circostanza &egrave glabra, un individuo gliela sta lambendo, a ben vedere pare compiacersi notevolmente. Ti dirò che la sua fica non &egrave magnifica come la tua, perché l’espressione della tua faccia quando io ti masturbo così &egrave molto più radicata e ardente’.
    
    ‘Può darsi che lui non la faccia esultare come mi fai godere tu’.
    
    ‘Sarà, con me te la spassi parecchio?’.
    
    ‘Eccome, in questa congiuntura ho una smania dissoluta e intemperante di rifare quello che scorgi su quei ritagli’.
    
    ‘Aspireresti che ti leccassi la fica? Ora stai vagheggiando la mia lingua mentre l’assaggia, mentre tu mi fai assaporare il tuoi fluidi, io li vorrei bere, lo sai questo? Te la vorrei leccare tutta, dopo ...
    ... posizionarti sul letto e ordinarti di spalancare le gambe e leccartela fino a farti strepitare di piacere, penetrarti con la lingua, girare intorno al tuo clitoride, bagnartela tutta, finché non mi dici di smettere’.
    
    Le dita di Ignazia delirarono mescolando la vaniglia, l’aroma del limone al piacere liquefatto della sua intima eccitazione. Lei lo rivide lì, come tante volte successe, ficcanaso, emotivo e viscerale, intento a far vibrare ogni fibra del suo corpo, a gustare il suo godimento.
    
    ‘Io suppongo che ti stia toccando, &egrave vero Ignazia? La mia tenera sgualdrina ha spalancato le gambe e sta per godere, vero? Dai donami il tuo orgasmo, sì, adesso’.
    
    A seguito di quell’incontinente e lussuriosa ipotesi il suo orgasmo pervenne, silenzioso ma efficace e incisivo l’invase, prorompendo ubbidiente alle parole di quell’amante colmo d’ardore e di rigurgitante inventiva inondandole le dita, le mutandine, l’inguine e le cosce. Ignazia captò il defluire di tutte le sue intime secrezioni, nel tempo in cui lui le mormorava che avrebbe fortemente bramato raccoglierlo sulla propria lingua, per ripulirne infine ogni goccia dal suo corpo. Per un attimo abbandonò il controllo di se stessa, poiché tutto rapidamente scomparve e rimase soltanto la voce di lui, il pensiero della sua erezione, delle sue mani, della sua lingua e in ultimo di quel cazzo che esigeva avere dentro di lei, che voleva la riempisse e la saziasse, trascinandolo nell’abisso vorticoso del piacere, per sentirlo ...