1. Scombussolamento che prospera


    Data: 20/07/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... là in mezzo facilmente all’istante le mani. Dimmi una cosa, ci tengo, ma quanto &egrave trasparente?’.
    
    Lei lo sentiva che tossiva con quell’irrequietezza accalorata che lo faceva irrimediabilmente sobbalzare quando il desiderio prendeva il sopravvento in quel modo riferendole:
    
    ‘Beh, in verità abbastanza da coinvolgerti e da intrallazzarti per bene’ – rispose elettrizzato e infervorato lui per l’occasione.
    
    A quel punto Ignazia lo punzecchiò ulteriormente stimolandolo:
    
    ‘Dimmi, voglio saperlo, che cosa ti piace di più? Immaginare i miei capezzoli indurirsi attraverso il tessuto leggero, o leccarmeli sopra la stoffa, Oppure farmi accomodare mentre divarico le gambe affinché quel taglietto insolente s’apra del tutto?’.
    
    ‘Chissà, ambedue le cose non guasterebbero’ – gli prospettò lui visibilmente divertito e sobillato.
    
    L’uomo con il telefono ancora acceso si staccò dal ripiano della biancheria intima e osservò i numerosi oggetti sparpagliati lassù. Rimuginò su come potevano farla godere, Ignazia indirettamente lo eccitava come nessuna donna l’aveva mai spronato e stuzzicato, lui d’altro canto sapeva convogliarla trascinandola inevitabilmente dove mai nessun uomo l’aveva incanalata, a ben vedere oltre le sue paure, i suoi personali tabù, al di là delle sue inaccessibili e morigerate riserve. Lui osservò i vibratori, i membri finti, le bambole, i divaricatori, le palline, la biancheria da mangiare, interruppe lo sguardo su alcuni tubetti, frattanto che le ...
    ... ribadiva:
    
    ‘Ignazia, so che sei intrisa. Ho appetito della tua fica e del tuo fondoschiena’ – le sollecitò già fiducioso del suo responso.
    
    Ignazia in modo sollecito incalzava appassionandolo:
    
    ‘Lo avverto, colgo che hai una brama smisurata di palparmi, di stare appoggiato e di leccarmi tutta’.
    
    Lui infatuato e invasato più che mai le riferiva:
    
    ‘Sì Ignazia, perché ti cospargerei di lubrificante dopo averti sviolinata tutta, sentiresti come si deve le mie dita scivolare nel tuo buco fino ad aprirti. Dopo ti collocherei dentro il mio cazzo, ti maltratterei il clitoride penetrandoti nella fica arroventata e infradiciata che mi fa farneticare’.
    
    La donna non ce la faceva più, non resisteva, dal momento che con la mano che non reggeva il telefono scivolò sotto la biancheria, al presente le mutandine erano un lago di piacere, sotto le quali le grandi labbra si erano spalancate e la sua fica palpitava di smodata voglia, tenuto conto che gli chiese quanto fosse eccitato:
    
    ‘Attualmente &egrave consistente, così come piace a te, senti un attimo, ti sfioreresti per me?’.
    
    Ignazia in quella precisa circostanza iniziò a masturbarsi prestando attenzione la sua voce e concependo con la fantasia quanto doveva essere manifesto il rigonfiamento sotto i jeans di lui. In realtà non era talmente dotato, ma possedeva un cazzo nella norma ben delineato e in special modo dritto e regolare. La prima volta che lo aveva adocchiato nudo si era rallegrata, perché con le sue dimensioni proporzionate ...