1. Io e Martino (parte prima)


    Data: 11/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: Amputesex, Fonte: RaccontiMilu

    ... entrare nella doccia.
    
    “E’ probabile” mi rispose, “una volta io e lui abbiamo fatto su di te le stesse battute che io e te facciamo su Anna”.
    
    Lo guardai scandalizzato ed esclamai: “ma scherzi?”.
    
    “No, affatto” rispose lui con una naturalezza quasi disarmante, “e poi dai, vuoi dirmi che tu non ci hai mai pensato?”
    
    “A cosa?” chiesi fingendo di non capire.
    
    “A farti inculare da me” disse Martino.
    
    “E perché invece non potrei aver pensato ad incularti io? Voglio dire, perché dovrei fare proprio io quello che lo prende nel culo?”
    
    “Andiamo” rispose Martino sorridendo, “sono il doppio di te, se solo volessi ti potrei prendere e mettere sotto senza darti la minima possibilità di sottrarti alle mie attenzioni.
    
    “Vuoi dire che mi violenteresti?” gli chiesi.
    
    “Se non ci fosse una legge ad impedirlo, devo ammettere di si” rispose Martino.
    
    “Tu sei fuori!” gli dissi, poi mi diressi all’interno della doccia.
    
    Mentre ero intento a lavarmi dando le spalle alla porta del box doccia sentii la porta aprirsi d’improvviso, Martino mi afferrò cingendomi il torace con un braccio mentre con la mano dell’altro iniziò a frugarmi fra le natiche alla ricerca del buchetto, io mi dimenavo e cercavo di resistergli ma la sua forza bruta me lo impediva, riuscì infine a farsi strada con due dita all’interno del mio ano nonostante non fossi lubrificato e, provocandomi un dolore lancinante mi trascinò fuori dal bagno, sfilò le due dita da dentro di me e mi lasciò poi disse: “asciugati ...
    ... e lasciati guardare mentre lo fai”.
    
    “Ma che ti salta in mente?” gli chiesi.
    
    “Lo sai cosa mi salta in mente, che tu lo voglia o no io questa notte ti farò il culo, ho deciso, mi sono fatto troppe seghe pensandoti, adesso è il momento di averti sul serio”.
    
    E mentre io me ne stavo li impietrito, incredulo di ciò che mi aveva appena detto, lui prese il telefono, chiamò Francesco e gli chiese se lui e Anna avessero portato con se della crema lubrificante, dato che erano soliti praticare il sesso anale.
    
    Francesco rispose di si e in un attimo lo sentimmo bussare alla porta della nostra cabina, Martino gli aprì e gli passò il tubetto dicendogli: “goditelo, io questa sera non combinerò nulla perché Anna dorme come un ghiro”.
    
    “So che se fossi un buon amico ti offrirei di dividerlo con me, ma stasera è tutto mio” gli rispose Martino parlando di me, come se stesse parlando di un giocattolo, poi chiuse la porta, si voltò verso di me, mi mostrò il tubetto di crema e mi chiese: “hai paura?”
    
    Annuii timidamente facendo un cenno con il capo ma, in realtà, ormai ero entrato nell’idea che finalmente avrei realizzato un mio sogno erotico e la paura più grande non era che abusasse di me, ma invece che di colpo si fermasse e mi dicesse che aveva solo scherzato.
    
    Mi si avvicinò, mi afferrò un avambraccio poi mi disse: “se farai ciò che ti dirò non sarà poi così male, potrebbe addirittura piacerti”.
    
    Io ero impietrito, l’atmosfera era surreale e obbedivo docilmente ma con un po’ ...
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