1. Storia di Marta ed Irene


    Data: 09/07/2019, Categorie: Etero Autore: ruben, Fonte: RaccontiMilu

    Ero lì da qualche settimana, non conoscevo nessuno in quella cittadina. Avevo accettato quel lavoro e di trasferirmi, quel lavoro era la mia sola risorsa. Avevo una stanza al dormitorio aziendale e mangiavo alla mensa. Il lavoro era su 24 ore, avevamo dei turni ed avevo già imparato ad ambientarmi in azienda. Ero uscito per andare in una lavanderia, non avevo abbastanza tempo per il bucato e le camice ed io tengo molto al vestire ed all’igiene. Poi passai davanti ad una profumeria e mi venne voglia di comprarmi un profumo di classe, era il solo lusso che potevo permettermi al momento. Dietro al bancone c’era una donna; capelli rossi a maschietto, una maglietta rossa che era spinta avanti dai seni, un sorriso cordiale. – Che posso darle? – mi chiese – Vorrei un’acqua di colonia, ma vorrei la migliore che ha. – Costa molto – disse – Me la faccia sentire. Era all’aroma di bergamotto ed altri agrumi, bellissima, e costava veramente cara. La presi. – Di solito qui gli uomini vengono a comprare solo dei dopo-barba – disse lei – Lei ha davvero bei gusti. – Sa, a me l’acqua di colonia dà una specie di benessere. Poi devo vivere con altri e non voglio essere sgradevole. – Le dirò che anch’io uso profumi maschili. Mi dà piacere sentirli. Tornerà qui? Mi dispiace non aver potuto farle uno sconto maggiore. – Beh, mi ha compensato col suo sorriso. Se potessi, comprerei un’acqua di colonia ogni settimana per poterlo vedere di nuovo. – Accidenti che complimento! Ma lei ci va giù pesante con ...
    ... le donne ! – Ho commesso qualche errore? – No, certo che no. Dove vive lei? – Mi sono trasferito qui da qualche settimana, lavoro alla Azienda di fornitura gas domestico. – Si, conosco. Quindi lei qui non ha né parenti, né amici. Soffre la solitudine? – Veramente no. Soffro per questi strani turni di lavoro che, ad esempio, non mi permettono di passare domani davanti alla sua vetrina. Sorrise, le piacevano quei complimenti. – Ci sono anche di mattina. – Ma c’è una altro modo per incontrarla? – Lei corre troppo, anche se sa correre bene. Passi, la saluto da qui.
    
    Avevo il sabato libero, mi vestii e volli andare in centro. Passai davanti a quella profumeria. Lei stava fuori dal bancone, si portò sull’ingresso. – Domani non ci sono, disse. – Lei c’è comunque, ma non so dove. – Stasera è sabato e finalmente sono libera. – Vorrei incontrarla. – Per fare cosa? – Parlare con lei, magari un caffè o quello che lei desidera. – Io non dovrei. Facciamo alle 19. Conosce il chioschetto di fronte alla stazione? Passerò di li.
    
    Tornando, andai sul posto, per imparar la strada e non doverla cercare la sera. Era nel parco, un bar a chioschetto, ma dietro aveva una sala con dei tavoli. Aspettai solo qualche minuto, poi sentii alle mie spalle: – Aveva ragione a prenderlo, è un profumo bellissimo. – Vuole sedersi con me? – Non so nemmeno il suo nome ed accetto un incontro. Devo essere impazzita. – Mi chiamo Valentino. – Lo avevo sospettato! Io sono Marta. Quanti anni hai, giovanotto? – passò ...
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