Glossoendoscopia
Data: 08/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti
“La Canon, settore biotecnologie, immette sul mercato il primo glossoendoscopio.
Da un'idea elaborata dalla dottoressa Nikura.
Alla stessa dottoressa, familiarmente Yuko, è stato innestato il primo strumento.
Oltre alle biovalvole, ai pace-maker intelligenti, ora questo strumento allargherà la sfera delle applicazioni e in mani, o lingue, esperte, non tarderà a imporsi come lo strumento diagnostico più innovativo sul mercato.
La ricerca preliminare è stata lunga e accurata.
“Un endoscopio applicato direttamente nella lingua? Ma che razza di roba è mai questa?”
Lucrezia, al telefono non crede a quello che le sto raccontando.
“Ecco, appunto. È per questo che dobbiamo vederci! Una spiegazione vale più di mille parole!”
E ora sono qui, sul treno che mi porta in Friuli.
Durante il viaggio provo lo strumento. Il passeggero di fronte a me mi vede sporgere la lingua ed eseguire contorsioni e virtuosismi. Inizia a farmi l'occhiolino, ma io sono concentrata sulla qualità delle immagini trasmesse dalle fibre ottiche. Poi inizia a mandarmi bacini, ma quando, visto che io continuo a slinguare all'aria aperta, si infila una mano nei calzoni, capisco che la devo smettere.
Va be', proverò lo strumento sul campo.
Certo, all'inizio mi ha fatto anche parecchio male e per un bel po' non ho potuto usare la lingua. Cioè, per parlare e mangiare riuscivo, ma la mia amica africana per un lungo periodo si è dovuta accontentare di strumentazione digitale, quando ...
... ci vedevamo per passare un po' di intimità.
Ora va meglio. La telecamera funziona bene attraverso le fibre ottiche e ora riesco a sporgere una bella spanna di lingua. Lucrezia non crederà alle sue sensazioni. Le fibre ottiche si connettono direttamente con un microchip applicato alla scissura calcarina dei miei lobi encefalici occipitali. Così posso vedere le immagini, ma anche stamparle e salvarle sul PC, e la sensibilità sulla lingua è rimasta intatta. Ne ha guadagnato invece in motilità, e questa è una sorpresa che tengo in serbo per due amiche.
Alla stazione Lucrezia mi corre incontro trafelata.
“Allora, che razza di roba ti sei fatta innestare dalla Canon?”
Senza neanche risponderle la afferro per la nuca, le piego il collo e la bacio.
Lei apre la bocca e, così, davanti agli sguardi di riprovazione dei passanti, ci baciamo per due minuti di seguito senza staccarci, senza quasi respirare.
Con la mia nuova lingua bionica le faccio una ortopantomografia. Lei cerca di rincorrermi con il suo organo del gusto, di imbrigliarmi, ma io scappo rapida e guizzante ed è un lungo inseguirsi di lingue tra le nostre bocche che non si baciavano già da troppo tempo.
Lei si stacca e ansima incredula, con due occhioni così.
“Ma che ti hanno fatto alla lingua? Ti hanno messo un pitone al suo posto?”
“Appunto, è di questo che volevo parlarti e che vorrei sperimentare. A proposito, hai mal di gola? C'è una placchetta biancastra sul pilastro tonsillare posteriore ...