1. PerdutaMente


    Data: 29/06/2019, Categorie: Etero Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu

    ... mio molestatore, e invece, chiede a me, hey che succede, perché fai questo? Questo stronzo mi ha molestata, gli dico. Lui allora si avvicina all’energumeno, lo prende per il braccio, e lo fa allontanare, ma senza nessuna particolare veemenza. Un altro ragazzo, anche lui dello staff, mi si avvicina, e dice, anche tu, non provocare però. Ma cosa cazzo dici, gli urlo, &egrave stato questo stronzo a molestarmi, tutti guardano, alcuni seri, altri curiosi, altri sorridono e chiaramente fanno battute tra loro. Dai, mi dice, sei ubriaca persa, si vede da lontano, vedi di andare a casa che &egrave meglio. Non c’&egrave dubbio, sono in mezzo ad un manipolo di stronzi, vorrei urlare, ma preferisco andarmene.
    
    Dal guardaroba riprendo la mia giacchetta e la borsetta. Prima di uscire, vedo con la coda dell’occhio, dietro le tende del locale da cui si accede alla pista, l’energumeno che mi ha molestato, sta parlando e ridendo assieme ai due buttafuori, che avrebbero dovuto difendermi. Evidentemente si conoscono già, e stanno prendendomi per il culo. Nonostante l’alcool, mi sento umiliata e ferita. Sul cellulare, che avevo lasciato nella borsetta in guardaroba, trovo un sacco di telefonate da Mirko, e anche dei messaggi, con cui mi avvisa che &egrave riuscito a liberarsi dai suoi impegni, e che pertanto possiamo vederci anche molto prima del previsto. &egrave mezzanotte e mezzo.
    
    Il luogo fissato per l’appuntamento &egrave lo stesso parcheggio della volta scorsa, quello in cui ero ...
    ... entrata intimorita e vogliosa solo di andarmene via al più presto. Tutto sommato non dovrei avere meno timore della volta scorsa, in fondo Mirko lo conosco pochissimo, siamo stati assieme non più di una mezz’ora in cui abbiamo fatto sesso senza tanti convenevoli. Mi chiedo se &egrave proprio questo che voglio, ma lascio che sia il mio istinto, a decidere per me, qualcosa che non so controllare, e forse ora meno del solito. Ho rinunciato in discoteca al mio Manhattan, caduto in terra con il bicchiere, e mi sono fermata ad un bar lungo la strada, per prendere un altro doppio whisky. Ho bisogno di non pensare, ho bisogno che il mio cervello non mi risponda più. Ed ecco il parcheggio, questa volta ci arrivo dalla direzione opposta, metto la freccia a sinistra, ed ecco anche la sua macchina, &egrave già lì che mi aspetta. Lui &egrave fuori, in piedi. Parcheggio la macchina accanto alla sua, spengo il quadro, tolgo le chiavi, chiudo la portiera. Lui si avvicina, sorridendo coi suoi denti radi, stasera &egrave vestito davvero male, indossa una specie di tuta da ginnastica blu. Wow, accidenti, mi dice, ti sei vestita così da fica per me? Non gli rispondo, lui si avvicina, mi stringe a sé e mi mette la lingua in bocca. Lo assecondo, ma solo per poco, cerco di staccarmi da lui, gli dico ti prego, non qui. Ehi dice lui che hai paura che ci veda qualcuno, e se anche fosse? Andiamo in macchina dai, gli dico. Allora sale in macchina, anche io apro la portiera e mi siedo accanto a lui. Accende la ...
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