1. PerdutaMente


    Data: 29/06/2019, Categorie: Etero Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu

    ... confessare anche solo questa minima frazione della verità. Sei una puttana, Simona. Lo dice ferito e incazzato. Restiamo in silenzio, per lunghissimi secondi, bloccati dai nostri pensieri, incapaci di proferire qualunque altra parola Sai cosa penso, mi dice, penso che tu ora mi dici questo per vendicarti del messaggio che hai letto, perché ti sei convinta che quella cosa sia vera, e non uno scherzo del cazzo, come invece &egrave, e nient’altro che questo. Io ti vorrò sempre bene, Matteo, ma lo so io e lo sai anche tu. Non possiamo continuare così, bisogna accettare che le cose finiscano, che si cambi. Mi sento serena, e anche tu dovresti esserlo. Io non lo accetto, né lo accetterò mai! Dice così, e piange, come piange un bambino. E si va avanti, così, per un sacco di tempo. Non c’&egrave nulla di più noioso di quando sai che ti devi lasciare.
    
    &egrave mezzogiorno e mezzo, Matteo se ne &egrave andato da non più di dieci minuti. &egrave stato tutta la mattina ad assillarmi, a chiedere chiarimenti, a giustificarsi, a cercare rassicurazioni, a ribadire che i messaggi che ho trovato sul suo cellulare sono tutte cazzate, a dirmi che non può accettare che tra noi finisca così, ad assicurarmi che io sono l’unica persona che conta nella sua vita, eccetera. Sarebbe rimasto ancora a lungo, probabilmente, ma non ne potevo più. Ho dovuto dirgli che ero attesa a pranzo a casa dei miei, che mia mamma ha parlato con l’oncologo di mio padre e che mi deve riferire delle cose, in realtà non ...
    ... &egrave vero, ma lo dico per rendere più credibile la mia necessità di andarmene via, Mentre lui continuava ad assillarmi, per spiegarmi le sue ragioni, mi sono preparata per uscire, pantaloni, maglietta e giubbotto di jeans, prima di partire, lui mi ha abbracciato, un abbraccio durato un’eternità, mentre singhiozzava con tutto il corpo e mi diceva, ti prego amore, ti prego, non lasciarmi, ti prego, dimmi che non &egrave vero che c’&egrave un’altra persona. Insomma, una scena pietosa, davvero insopportabile anche per me. Ora sono in motorino in mezzo al traffico del sabato all’ora di pranzo, non sono diretta verso la casa dei miei genitori, e nessuno mi sta aspettando, sto andando non lo so nemmeno io dove, in giro. Dentro me, un grandissimo senso di vuoto. Per qualche strano motivo, girovagando, capito dalle stesse parti del parco in cui mi sono ritrovata, per caso, lo scorso mercoledì mattina, dopo che sono fuggita dalla macchina della mamma di Matteo. C’&egrave una piccola libreria lì vicino, parcheggio il motorino, entro dentro, e mi perdo a guardare tra gli scaffali pieni di libri. Adoro perdermi così, leggere la prima pagina di ogni libro che mi capita in mano, e capire se qualcosa scatta dentro di me, fino a quando non trovo quel libro che mi prende subito, alla prima pagina. Ne ho appena trovato uno così. Leggo le prime pagine. Lo prendo e vado a pagare. &egrave il libro di una giovane autrice spagnola, parla di crescita e di cambiamento. Entro dentro al parco, stendo ...
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