PerdutaMente
Data: 29/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu
... cocco! Gli dico che non posso rovinare il suo figlio più di quanto non lo abbia già rovinato lei stessa e lei, si incazza oltre misura, ci tiene a ribadire: la mia è una famiglia perbene, capito stupida? per bene! I miei figli non si sono mai drogati non hanno fatto stupidaggini della loro vita, non hanno mai avuto cattive frequentazioni. Sta parlando di me ovviamente di mio fratello, della mia famiglia, e decido che è ora di smetterla con questa discussione schifosa, le dico che voglio scendere di macchina, subito. Lei fa finta di non aver sentito, mi dice che io sono tenuta ad avere il massimo rispetto per la sua famiglia, come se lei lo avesse avuto per la mia, io le dico che è lei a non avere rispetto di suo figlio e neppure di se stessa, le dico, mi faccia scendere, la prego, si fermi. Lei dice, ma dove vuoi che mi fermi, siamo lontani, non posso lasciarti qui, devi arrivare allo studio, non fare l’immatura. Allora mi zitto, e lo fa anche lei, passa un minuto, ne passano due, finché, finalmente, un semaforo, rosso. Appena la macchina si ferma io apro lo sportello, mi tolgo la cintura e repentinamente esco fuori dalla macchina, mentre lei mi urla, ma dove vai, torna in macchina, ma dove vai, non fare la stupida’! Mi sbrigo ad attraversare la strada, sono subito dalla parte opposta, approfittando del semaforo, mi infilo nella prima via sulla destra, in modo da non vedermela più davanti, da farle perdere le mie tracce, più avanti giro, a sinistra, poi ...
... ancora a destra, mi infilo nel parco, un parco lì vicino, inizio a camminare senza neppure sapere dove, mi butto a terra, bocconi, distesa sopra un prato di erba fresca, e resto lì a piangere, a piangere sola. Non so perché, ma una parte di me non riesce a non pensare che in fondo questa sia solo la giusta punizione per i miei comportamenti deformi e deviati degli ultimi giorni, per voler sempre cercare qualcosa di diverso, e per voler contravvenire alle regole, per non saper gestire questa mia angoscia, quando mi sento disperata e sola. Perché non riesco mai ad accontentarmi di quello che ho, un lavoro, una famiglia che mi ama, un ragazzo che mi vuole bene. Odio quella donna, l’ho sempre odiata, il mio odio per lei è più grande di qualunque senso di amore abbia mai albergato il mio cuore e, ancora, pochi attimi dopo, una parte di me pensa che anche questo sia un peccato da espiare, il fatto che non si possa coltivare un odio così grande dentro il cuore. è sempre la madre del mio ragazzo, dopo tutto. Resto lì per terra, sdraiata, forse un’ora forse più. Mi aspetterei, forse, che mi arrivasse un messaggio o una telefonata da Matteo, sua madre potrebbe già avergli detto qualcosa, non appena è rientrata a casa. Chissà cosa gli avrà detto ‘sta stronza. Non riesco a non pensare che questo litigio avrà delle conseguenze, di sicuro, forse perderò il lavoro, forse mi lascerò con Matteo. Penso che dopotutto perderò solo un lavoro che non mi piace e perderò, chissà, un ...