1. PerdutaMente


    Data: 29/06/2019, Categorie: Etero Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu

    ... allora si toglie. Si volta, senza guardarmi, lasciandomi a terra. Quindi, con calma, si pulisce con dei fazzoletti di carta che poi getta in terra, si tira su le mutande, i pantaloni, e si stringe la cintura. Hai ragione, dice, &egrave un po’ freddo anche per me, ho solo questa camicia addosso. Io mi alzo, mi ricompongo, e mi avvio verso il piazzale prima che sia lui a farlo. Stavolta sono io mezzo passo davanti a lui. Passando davanti al pub, vedo dalle finestre illuminate le coppie che si guardano e sorridono. Non mi sento troppo umiliata, perché mi sembra di essermi meritata la sua punizione. Prima di risalire in macchina mi dice che se mi va ci possiamo anche risentire. Gli dico, ok. Ovviamente sono sicura che non lo vedrò mai più, non riuscirei mai a guardarlo in faccia.
    
    Sono le undici e mezzo, nemmeno troppo tardi, considerati gli ultimi tempi. Sulla strada del ritorno non c’&egrave quasi nessuno. Domenica sera. Vedo un bar aperto, e mi fermo. Al barista chiedo un pacchetto di Lucky Strike, che non fumo più da anni. E un whisky doppio, che ingurgito in pochi secondi. Devo alzarmi presto, domattina.
    
    Lunedì, piove. Sono in fila da più di mezz’ora davanti ad un semaforo ingorgato, occupato dai vigili che fanno passare solo una macchina per volta. Sono uscita di corsa, e non ho neppure fatto colazione. Ho preso la macchina, e non lo scooter, lo faccio sempre quando piove. Sul cellulare, una decina di messaggi di Matteo. Che ieri sera mi ha cercato un sacco di ...
    ... volte, e non rispondevo mai. Che ha provato a cercarmi anche a casa dei miei, che gli hanno detto che ero andata via da loro subito dopo cena, senza essermi fermata a dormire. Che lui ha poi sentito anche Saverio’ cazzo c’entra Saverio? Allora mi sono incazzata. Gli ho scritto che ieri sera ero stanca morta, sono andata a letto presto, e che avevo il cellulare scarico, che non l’ho rimesso in carica subito, e che, in ogni caso, non capisco perché ora lui debba addirittura contattare quel viscido di fidanzato della mia compagna di casa per sapere dove sono. Poco dopo mi ha chiamato, quando ero già in macchina. Ero solo preoccupato di sapere dove fossi, mi dice. Non sono una bambina, Matteo. &egrave ovvio che mi sento una merda, e dal cielo piove sporco come fa sempre quando soffia un po’ di scirocco, acqua mista a sabbia che i tergicristalli che gracchiano non riescono a ripulire. Devo cambiare le spazzole, cazzo. Mi guardo allo specchietto retrovisore, osservo la mia espressione corrucciata, le occhiaie le ho mascherate bene con il fondo tinta e il mascara e la matita esaltano un’espressione divenuta arcigna, in cui non mi riconosco. Ripasso il lucidalabbra osservandomi allo specchietto. Ecco, le labbra di una succhiacazzi. Mi guardo e cerco di capire che espressione faccio quando lo dico prima a bassa voce, poi in modo più convinto. Simona sei una troia succhiacazzi. Che schifo di faccia. Poco credibile. Lo ridico, allora, per convincermi che &egrave così. Simona sei una troia ...
«12...171819...95»