PerdutaMente
Data: 29/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu
... figli. Che cazzo c’entrano tre figli, gli dico. Mi rendo conto che sto esagerando, per cambiare discorso, gli chiedo cosa ha fatto oggi. Sono uscito con una ragazza, mi dice, anche lei conosciuta sulla chat ,ah gli dico, ed era carina, gli chiedo. Si, carina, ma non c’era proprio pelle, non so se mi spiego. Feeling vuoi dire, non vi siete piaciuti? Non troppo, dice. E quindi non è andata bene, no? Non troppo, ribadisce. Capito, gli dico, se fosse andata bene, quindi stasera non saresti qui, ma saresti ancora a scopartela, no? Lo sto mettendo davvero in imbarazzo, mi guarda un po’ smarrito. E tu che hai fatto oggi, mi chiede. In fondo si vede, è un bravo ragazzo, mi sento un po’ in colpa. Gli racconto qualcosa della mia giornata, senza dare troppi dettagli, gli dico che sono stata nel mio paese nativo, pranzo in famiglia, passeggiata in paese. Poi gli dico di quanto mi piacciono le colline intorno al paese d’estate, quando la sera vado a camminare, e mi sento invadere da un senso della natura, una specie di senso panico, ecco. Mi guarda senza espressione, secondo me non ha capito un cazzo. Allora gli dico che sono rientrata a casa, è che mi sono collegata alla chat di dating, che non conosco ancora bene, frequentandola da poco. Mi chiede se ho già fatto altri incontri. Si, qualche volta gli rispondo. E mandi a tutti quelle foto che hai mandato a me per email? No gli dico quelle non le ho mai mandate a nessuno. Ovviamente non è vero, ma mi rendo conto ...
... che lo dico perché mi piace solleticare il suo ego maschile. Infatti ora lo vedo più tranquillo e rilassato. Forte di una maggior confidenza, sfiora con le dita il dorso della mia mano destra, che gioca con il bicchiere di whisky, quasi come un cliché. Mi chiede se ho voglia di fare un altro giro di drink. No, mi alzo presto domattina, e poi devo guidare, e se poi mi fermano è un casino. Alla domanda di rito sul mio lavoro, rispondo che faccio un lavoro noioso. Mi guarda con l’aria di chi non capisce proprio perché io mi debba annoiare, ma non sei un ingegnera? Dice.r32;Avrei voglia di alzarmi e di andarmene via, ma da una parte mi sento un po’ in colpa con lui per le mie parole un po’ provocatorie di prima, un po’ lui continua accarezzarmi il dorso della mano sfiorandolo con le sue dita, e non mi dispiace. Si fa coraggio, mi dice, sei fica, ingegnera sai. Hai un bel corpo e anche un bel culo. è un complimento che non mi dispiace, detto da un ragazzo apparentemente perbene come lui che deve avere fatto chissà quale sforzo per tirare fuori una cosa simile. Per certi aspetti mi ricorda la timidezza di mio fratello, e mi fa simpatia. Grazie, gli dico e sfodero il mio sorriso più bello, il primo davvero autentico di questa serata con lui. Mi chiede se voglio uscire per fare due passi. Non ne posso più di stare qua dentro, e ovviamente gli dico di si. L’aria fuori è fresca, il piazzale illuminato dalle luci dei lampioni. Dove andiamo? Ci incamminiamo lungo una ...