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Boy scout - 8
Data: 28/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marcus95, Fonte: Annunci69
... andò. Tommaso era solo svenuto per la tensione che aveva quindi provocato un calo di pressione. Lo schiaffeggiai e Tommaso si riprese. Mi guardò e non fu molto felice di vedermi. «Che diavolo» disse. «Stai zitto. Rimani sdraiato, ti prendo dell’acqua» dissi prendendo una bottiglietta di acqua che era nello zaino. Gliela versai un po’ sul viso e poi gliela porsi. Lui la prese e se ne stava lì a fissarmi. «Bevi» dissi dato che era ancora immobile. «Sei solo svenuto per un calo di pressione quindi è meglio se bevi.» «Sei sempre così cattivo con i pazienti?» chiese incominciando a bere. «Solo alcuni in particolare» dissi io risistemando lo zaino. Mi sorrise. Era divertito dal mio lavoro? No, con me non attaccava. «Sto facendo il mio lavoro, non ridere» dissi duro. «Scusa. Però mi sei mancato questa notte» disse di getto. «Non è vero» dissi io. «Tu non hai idea della notte che ho dovuto passare. Alle lacrime che ho versato, agli urli che ho lanciato al vuoto.» «Quello l’ho sentito anche io. Credevo fosse successo qualcosa. Mi sono vegliato, ma poi non sentii altro quindi mi rimisi a dormire.» «Sul serio hai sentito?» chiesi. «Sul serio» rispose lui. «Ho sentito e mi sei mancato. Nel bosco non si dorme bene.» «Questo non mi importa. Adesso dobbiamo andare in ambulatorio» dissi e il cane abbaiò. «Che ci fa qui il cane?» chiese lui. «Se non lo sai te» dissi io che mi ero già alzato. Tommaso guardava il cane nero come incantato. ...
... C’era della magia tra di loro. «Lui era qui. Lo aveva portato Federico. Il cane non mi ha mai lasciato.» «Una cosa l’avete in comune. Tutte e due avete un anima nera» dissi duro. Il cane si avvicinò a Tommaso e lo leccò sulla guancia. Tommaso mi guardò e prendendomi per un polso mi riportò giù bruscamente. Lo zaino mi cadde dalle spalle. «Che diavolo fai? Ci sono medicinali qui dentro!» dissi io rimettendo in piedi lo zaino delle emergenze. «La mia medicina sei tu.» Tutto era così surreale. Non voleva dire quello. Lo sapevo. «Cosa intendi dire?» chiesi. «Nulla. Sono contento che sia tu il medico della situazione» disse. Un altro insulto? Questo era troppo. «Io sono qui a fare il mio santo lavoro. Se non ti sta bene chiamo qualcuno d’altro. Io cerco sempre di essere gentile con te. Tu in questi giorni mi hai trattato benissimo ma ora non conto più nulla per te.» «Non è assolutamente vero. Tu mi hai ferito. Io ho reagito nel peggior modo possibile, tenendoti a distanza» disse Tommaso. «Tu mi hai fatto soffrire. Ho sentito il dolore sulla mia pelle. Come un fuoco che brucia nelle tenebre, come un dolore atroce che brucia nelle mie vene» dissi ribadendo il fatto che il diavolo era lui. Tommaso mi guardò e capì tutto il mio dolore. «Ne sono assolutamente consapevole. Me ne dispiace, tanto, ma ho dovuto. Era l’unico vero modo per farti allontanare da Federico.» Tutto stava prendendo una strana piega. Davvero Tommaso sapeva della scelta? Sapeva che ...