Fantasmi
Data: 28/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... pieni polmoni l’acre sentore di sesso e sudore che ne promana… “Aspirandone a pieni polmoni…”… lo so, non riesco a liberarmi dalla materialità della mia vita terrena… o forse dovrei dire “della mia vita mortale”, visto che sulla terra ci sono tuttora. Sì, non riesco a liberarmene, ma perché dovrei? È tutto quello che mi rimane della vita, i ricordi, le sensazioni, ed è tutto quello a cui potrò aspirare da qui all’eternità.
Quand’ero vivo, sognavo spesso di nascondermi negli spogliatoi di una palestra, aspettare il ritorno degli atleti dopo la gara, spiarli mentre si spogliavano e poi correre a raccoglierne i sospensori, ancora tiepidi e fradici di sudore, per premermeli sotto il naso, aspirandone tutto l’acre sentore così genuinamente maschio e virile. Quante seghe ricordo di essermi fatto, inseguendo quelle fantasie…
Perché questi desideri, queste visioni, perché ancora mi perseguitano? Perché mi spingono tuttora ad aggirarmi in quei luoghi, a scivolare attraverso le fessure delle finestre, ad aleggiare come uno spirito in pena su quei mucchi di indumenti appena tolti, gettati alla rinfusa, per molti forse maleodoranti, ma per me principio di una irraggiungibile voluttà. E dopo scivolo nelle docce, mi beo della visione di quei fisici imponenti, così armoniosi nella perfezione delle loro muscolature… Ma al piacere della contemplazione, succede subito dopo lo strazio del desiderio, quando volteggiando loro intorno non posso non puntare la vista sui cazzi molli, ...
... ciondolanti e ruscellanti d’acqua, quasi stessero pisciando. Cazzi mosci, cazzi semiduri, cazzi barzotti, cazzi scappellati, cazzi circoncisi… C’è da perdere la testa, se solo ce l’avessi.
Allora scivolo fra le loro cosce robuste, sfiorandogli i coglioni penzolanti, e quasi avverto il sommesso crepitio delle ghiandole che producono il seme… mi insinuo nello spacco del culo, mi soffermo sul tenero buchetto e rimpiango di non avere più delle labbra per baciarli, una lingua per… A questo punto la disperazione mi travolge e scappo via ululando…
Già, se c’è una cosa che noi fantasmi sappiamo fare bene è ululare… ma checché ne dicano i romanzieri o gli sceneggiatori di film dell’orrore, nessun vivente riesce a sentirci, neanche i medium: ci sentiamo solo noi e questo è ancora più drammatico e frustrante. E per “noi” intendo me stesso: solo io intendo, infatti, i miei ululati, i miei pianti, la mia disperazione, come ognuno degli altri si sente i suoi.
Gli altri… beh, se ci sono io, ce ne saranno anche altri, ma io non li vedo, non li sento, e loro forse non vedono me… per lo meno, nessuno finora è venuto a raccogliere il mio pianto, nessuno è venuto a darmi una parola di conforto.
Una volta sono andato al cimitero a visitare la mia tomba. Confesso che mi ha fatto uno strano effetto vedermi su quella lapide di marmo, la foto, le date… “… strappato tragicamente alla vita…” e ti credo, mi hanno investito con una moto! Dove sarei adesso, se non fossi morto? No, lasciamo stare… ...