1. Fantasmi


    Data: 28/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Sono un fantasma. So che molti storceranno il naso, diranno: “Ecco il solito idiota del cazzo… I fantasmi non esistono.”, così diranno e così dicevo anch’io prima di esserlo.
    
    I fantasmi non esistono… Ma cosa ne sanno i viventi? Lo stesso che ne sapevo io, prima di esserlo, prima di quel giorno in cui…
    
    Sì, mi hanno ucciso, una notte… mi hanno ucciso di notte, togliendomi anche la consolazione di morire con la luce del sole negli occhi. Ma non ha più importanza: la luce del sole ce l’ho tutti i giorni negli occhi ormai , anche di notte, sempre, il mio è un unico eterno giorno, adesso. Ma non mi dà nessuna consolazione.
    
    Sono un corpo immateriale, come dicono gli esperti, neanche volatile; ma non so se è vero, io non posso capirlo. Certo, passo attraverso i muri e le porte chiuse, e qui hanno ragione, le persone e le cose passano attraverso me senza che le sento o mi creino danni: ma questo già lo avete visto in chissà quanti film dell’orrore. Orrore che per voi spettatori dura qualche ora, per me invece dura l’eternità.
    
    In vita mi chiamavo Alessandro e forse mi chiamo ancora così; ma che senso ha un nome, adesso che non c’è più nessuno a chiamarmi, più nessuno a urlare il mio nome negli improperi o a sospirarlo nei momenti d’amore? Da quando mi sono svegliato accanto al mio corpo mortale immerso nel sangue, non ho più sentito gli odori, non ho più sentito il sapore delle cose… della frutta appena colta, della pelle che baciavo… dei baci… Vedo, ma non distinguo più ...
    ... i colori. Del resto, sono un corpo immateriale, non ho gli organi sensoriali, non li ho più: sono rimasti a marcire nel mio corpo mortale.
    
    No, non è vero, c’è qualcosa ancora che vedo e che sento, qualcosa che mi ha seguito in questa vita: vedo ancora i colori dei ragazzi e riesco a sentirne il profumo, il fresco aroma dei loro corpi nel fiore della giovinezza, la calda fragranza del loro sesso, quando riposa nell’umido nido, e l’acre sentore del cazzo, quando si erge in calore con la pretesa di essere soddisfatto ad ogni costo. Li vedo e li sento con una chiarezza e un’intensità ancora maggiore di quando ero vivo e potevo stringerli fra le braccia e amarli.
    
    E con essi sento ancora il desiderio… un desiderio tanto più straziante in quanto inappagato e inappagabile… un desiderio, una voglia che mi torce lo stomaco, mi manda la mente in delirio. Sì, d’accordo, non può torcermi lo stomaco, non può mandarmi in delirio la mente, non ce li ho, sono aria fritta: è un linguaggio umano che non può più appartenermi, ma l’effetto è quello e non ho altri termini per indicare ciò che provo.
    
    Di giorno vago per le strade: quando vedo un bel ragazzo, e ne vedo parecchi, lo seguo fluttuando nella sua scia profumata, ammirandone le forme, il culetto polposo, che sia fasciato da jeans attillati o velato sotto una tuta cascante, che accenna appena le seducenti rotondità. Altre volte mi insinuo negli spogliatoi di una palestra, aleggio sugli indumenti abbandonati a terra, aspirandone a ...
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