1. TUTTO DENTRO DI ME


    Data: 22/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... cazzo sei tu?
    
    Io sono cresciuta da sola e bene. Senza un padre, senza guida ho imparato a cavarmela. Badavo alla casa come un'adulta, forse meglio, e badavo anche a me stesse.
    
    Ora, arriva lui e mi vuole insegnare la disciplina!
    
    "Piuttosto dillo che mi rendi tutto sempre più difficile perché sei un vecchio meschino, e che tua moglie è una mentecatta inutile.
    
    Dillo che sbavi vedendoti per casa una ragazzina come me. Carne giovane, profumata, tenera... eh; vecchio porco?"
    
    Ecco cosa mi passava per la testa quando andavo da Carlo, due volte a settimana.
    
    Lo vedevo e mi faceva pena: cinquantenne, pancetta, bassino.
    
    Le mani mollicce di chi non ha mai lavorato e un pantalone grigio, insignificante come lui.
    
    Però i suoi occhi, che non mi staccava mai di dosso, mi scavavano dentro profondamente. Mi analizzavano dalla testa ai piedi.
    
    Ero molto giovane ma non ero stupida.
    
    Con la scusa di provocare il porco (era lampante che Carlo impazzisse per me), mi invischiavo in una pericolosa sceneggiata tutte le volta che andavo da lui.
    
    Portavo sempre gonna e collant (le calze costavano troppo) e sempre camicette scollate. Non avevo un seno strepitoso ma ero una ragazzina e, due belle mele alte e sode, colpivano sicuramente un uomo, se premevano, decisamente, nella camicetta stretta.
    
    E se poi lei non indossa niente, sotto: bhe, allora...
    
    E non indossavo gli slip neanche sotto le collant; le prendevo apposta color carne, per non mettere le mutandine e farlo ...
    ... eccitare quando mi spiava mentre stavo seduta.
    
    Accavallavo le gambe; mi abbassavo per prendere qualcosa; sedevo su un puff a cosce spalancate.
    
    Volevo vederlo cuocere nella sua impossibilità di ottenere qualcosa da me. Lui guardava, anche spudoratamente, nonostante la moglie fosse spesso presente e visibilmente a disagio.
    
    Carlo osservava e teneva sempre sul viso un sorrisetto impenetrabile, anche quando mi redarguiva.
    
    Anche quel maledetto pomeriggio in cui ero talmente stizzita da uno stupido errore che ci litigai apertamente. Purtroppo più era sciocco il mio sbaglio e più lui mi mortificava, rincarando la dose. Quella fu la prima volta che accettai la sua sfida:
    
    - Ok, sono un'idiota, va bene? - dissi piangendo di rabbia - Allora proviamo col tuo metodo, fammi vedere cosa ottieni. Dove puoi arrivare! Una cosa è certa: se pensi di piegarmi sbagli di grosso! –
    
    Come se niente fosse, Carlo aspettò che mi fossi calmata, mentre la moglie, dalla cucina, lanciava occhiate di fuoco.
    
    - Te la senti davvero, Cinzia? – disse, alzandosi. Poi mi venne vicino; iniziò a carezzarmi i capelli con molta dolcezza. Io accennai un si con la testa, scontrosa.
    
    - Allora, cara, per prima cosa devi abituarti ad avermi tutto dentro di te. –
    
    Lasciandomi completamente allibita, si sbottonò i calzoni e cominciò a masturbare il pene a pochi millimetri dalla mia bocca. Ero completamente confusa, mentre sua moglie, dalla cucina, guardava rassegnata.
    
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    Quella sera, a casa, ci tornai ...
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