1. TUTTO DENTRO DI ME


    Data: 22/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: giessestory, Fonte: xHamster

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    Non è facile per me ricordare questa storia.
    
    Ogni volta che la mente ci passa, mi pare di rasentare un burrone oscuro e misterioso; un pericoloso punto senza ritorno da evitare accuratamente; un posto della mente che ancora mi terrorizza e m'inquieta.
    
    Non ho mai avuto paura di lui, anzi, credo di aver provato solo pietà, soprattutto oggi se ripenso al passato e alla sua mente ingarbugliata. La paura che provo veramente (adesso come allora) è legata solo a me stessa.
    
    Di quei giorni lontani ricordo che ogni volta che tornavo a casa, disfatta, dolorante, infelice, provavo solo una gran paura di me e per me.
    
    Paura per ciò che avevo acconsentito di fare e di subire; paura di ciò che ero ancora disposta ad accettare...
    
    Temevo la prossima volta! Temevo potesse essere l'ultima, quella fatale: e avevo solo 19 anni.
    
    La notte, carezzandomi i glutei quasi sempre martoriati o i seni macchiati dalle emorragie, piangevo sul mio destino mentre, intimamente, godevo del male che ero stata capace di subire. Mi sentivo un'eroina, pur avendo terrore della prossima prova. Quando lui chiamava, era come essere invitata alla “roulette russa”. Una sfida.
    
    Ogni volta pensavo se quello sarebbe potuto essere l’incontro definitivo.
    
    “Lui” era il professore cui mia madre mi aveva affidato per le ripetizioni di latino e greco. Dal di fuori, aveva una famiglia all'antica, senza figli. Sua moglie era una pianista ma era muta e non usciva mai da casa. All'apparenza erano persone ...
    ... socievoli, affabili, solo lievemente avvezze alla misantropia.
    
    Ma quando si chiudeva la porta, il terrore e la soggezione della moglie nei suoi confronti erano palpabili. La nostra storia cominciò proprio davanti alla signora.
    
    - Non ci siamo, Cinzia! - disse lui, eravamo seduti in cucina.
    
    - Se vuoi imparare a fissare gli argomenti, alla fine, credo che tu abbia bisogno di assoggettarti a un po' di disciplina: te la sentiresti? -
    
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    Quella sera tornai a casa frastornata e confusa.
    
    Quella parola strana mi ronzava per la testa: disciplina! Non ero nemmeno sicura di conoscerne appieno il significato, almeno quello pratico. Ero cresciuta solo con mia madre, mio padre l'ho visto poche volte: purtroppo era diventato alcolizzato e aveva fatto una brutta fine. Di lui ricordo solo che, ogni volta che lo vedevo, piangeva e puzzava di vino. In cuor mio gli volevo anche bene ma mi vergognavo veramente di lui: pensavo sempre che sarebbe stato meglio se fosse sparito. E così fu.
    
    Cercai sul vocabolario (non avevo voluto chiedere a Enrico, il ragazzo che frequentavo allora). Lui ed io eravamo poco più che amici e mia madre non era contraria, anzi. Si sentiva più sicura a sapermi in compagnia perché lei lavorava tutto il santo giorno in un negozio.
    
    Carlo, il professore, non tornò sull'argomento ma aveva sempre da ridire sui miei scarsi progressi.
    
    Intanto, come un seme cattivo, quella parola, una volta ben chiarita, mi aveva offesa dentro.
    
    Disciplina... a me?
    
    E chi ...
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