1. Confessioni di un bisex


    Data: 17/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... arrivare alla seconda fermata, vidi che prendeva dalla tasca del suo giubbotto qualcosa che sicuramente voleva darmi.
    
    Non riuscendoci lo fece cadere per terra prima che il treno si fermasse e riaprisse le porte. Oltre a lui scese un'altra persona e non salì nessuno.
    
    Con nonchalance, mi chinai e raccolsi il cartoncino che aveva fatto cadere e lo misi subito in tasca.
    
    Lo ripresi tra le mani solo quando scesi pure io dal treno, un bigliettino tipo quello da visita: c'era un nome "Mimmo" e un numero di cellulare.
    
    Lo guardai e riguardai più volte, poi lo riposi in tasca e raggiunsi la mia auto.
    
    Impulsi contrastanti mi turbinavano dentro: che fare? Chiamare o buttarlo via? Dimenticare di quell'incontro?
    
    In macchina feci un grosso respiro e, rimuginando, pensai che avrei potuto chiedere cosa volesse. Poi passai a considerare che era pleonastico chiedere cosa potesse volere.
    
    Volli prendere tempo per cui misi in moto e mi staccai dal marciapiede. Non ero ancora uscito dal parcheggio che ci ripensai su, e decisi di chiamare.
    
    Composi il numero, tre squilli e un "Pronto".
    
    "Ciao, sono la persona del treno" riuscii a dire.
    
    "Ciao, posso chiamarti (mi aveva già dato del tu) fra una ventina di minuti?"
    
    Esitai un attimo, anche perché mi stava mancando il fiato, poi dissi "Ok".
    
    Venti minuti, giusto il tempo per arrivare a casa.
    
    Mia moglie non era ancora rientrata, feci in tempo ad aprire la porta che suono il cellulare. Era lui
    
    "Ciao, come ti chiami?" ...
    ... chiese.
    
    "Federico e tu Mimmo, suppongo" gli diedi anch'io del tu.
    
    "Credo che hai capito a cosa potrei essere interessato, ma vorrei esser certo di non essermi sbagliato su di te" aggiunse.
    
    "In che senso? Cosa vuoi sapere?" risposi.
    
    "Ti va, domani, un caffè e ne parliamo?"
    
    "Domani, dove e a che ora?" replicai.
    
    "Finisco di lavorare verso le quindici, ci vediamo alle quindici e trenta in piazza... Ti sarà possibile?"
    
    Non so perché, ma senza riflettere gli dissi di sì.
    
    Chiusi la comunicazione, perché stava sopraggiungendo mia moglie
    
    Ero agitato ed eccitato, e la cosa non sfuggì a mia moglie che, mentre la baciavo, mi chiese:
    
    "Che ti succede?"
    
    "Niente, non posso abbracciarti? Lo sai che il giovedì mi manchi; sei fuori una intera giornata?" svicolai.
    
    "Che hai fatto oggi, dove sei stato?"
    
    "Ho fatto un giro al centro commerciale" mentii.
    
    "Hai visto come sono ridotte le canne dei rampicanti?"
    
    Un lampo di genio:
    
    "Domani vado a comprare le nuove e sabato le sistemo tutte"
    
    Avevo trovato il pretesto per assentarmi un'altra volta.
    
    La serata si concluse con una cena leggera e la sera a letto facemmo l'amore, ma davanti agli occhi non avevo lei!
    
    Il mattino dopo, di buon ora, andai a comprare le canne all'agraria, vicino casa e le nascosi nel bagagliaio dell'auto.
    
    Dopo pranzo salutai mia moglie e andai via.
    
    Rischiavo di perdere il treno, ma riuscii a prenderlo al volo, arrivando alle quindici e venti.
    
    Strada facendo mi chiedevo ...
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