1. Confessioni di un bisex


    Data: 17/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    Eravamo agli inizi di ottobre dello scorso anno quando, per caso, ho conosciuto Mimmo.
    
    Ma forse, prima, è doveroso fare una premessa.
    
    Non avevo mai avuto, fin ad allora un rapporto fisico con un altro uomo, ovvero, solo certi giochi tra adolescenti: seghe fatte in compagnia, per lo più ognuno per conto proprio, ma mi pare, una o due volte, reciproca.
    
    L'adolescenza passa, i primi flirt, le prime pomiciate e si getta ogni cosa nel dimenticatoio; il trascorso è ormai lontano, però non si svuota il cestino.
    
    Poi con gli anni e, forse un po' per noia o per assuefazione alla solita minestra, il cervello ti rammenta che, lì, in un angolo, tra i tanti ricordi, ci sono pure quelle esperienze da adolescenti.
    
    E' successo anche a me, complici le chat o i siti che ti stuzzicano, un giorno di un paio di anni fa, entrai in uno dei pochi cinema a luci rosse ancora aperto in città.
    
    Era un luogo veramente squallido, dove tanti uomini si scambiavano piaceri.
    
    Da quel giorno, quasi tutti i giovedì, (giorno in cui avevo più libertà di movimento, in quanto mia moglie frequentava un centro sociale e si dedicava a cucinare per i poveri), prendevo la mia auto, che parcheggiavo fuori ad una stazione ferroviaria e con il treno raggiungevo il centro città.
    
    Il cinema che frequentavo distava, a piedi, trecento metri che percorrevo in fretta e mi intrufolavo nel cinema attento a non farmi vedere da qualcuno che potesse conoscermi.
    
    Avevo imparato le tecniche di adescamento, per ...
    ... cui, chi anelava prendere un bel cazzo, si sedeva nell'ultima fila e stendeva il braccio sulla spalliera della poltrona al suo fianco, con la mano ben visibile.
    
    Se dietro, nel corridoio, c'era qualcuno interessato, si sarebbe avvicinato ed avrebbe poggiato il suo pacco su quella mano in attesa.
    
    Era sufficiente uno sguardo e l'invito a sedersi accanto era sottinteso.
    
    Dapprima con la mano e poi, magari abbassando la testa, cominciava il godimento di entrambi, che di solito si concludeva con lo sputo dello sperma, di cui si percepiva il rumore.
    
    Un'altra tecnica, era quella di appoggiarsi appena appena prono sulla spalliera di una delle poltrone, sempre dell'ultima fila, e aspettare che qualcuno si avvicinasse, prima carezzando il culo, poi, se riceveva il consenso dell'altro a continuare, si faceva toccare il pacco e, dopo un po' di strofinio li avresti visti dirigersi verso i bagni, dove avrebbero consumato.
    
    A volte, vedendosi osservati, dopo un parlottare tra loro, ti invitavano a seguirli per farsi guardare.
    
    Comunque, un po' per timore di malattie, un po' per uno strano senso di pudore, mi ero sempre ridotto al solo guardare.
    
    E così anche quel giovedì dei primi di ottobre, dopo pranzo, presi l'auto e mi recai alla stazione dei treni più vicina.
    
    La solita prassi, dall'entrata fino all'uscita dal cinema, senza aver visto una sola scena del film, ma, con quel senso di insoddisfazione e con la determinazione di rinunciare a quel tipo di perversione, mi avviai ...
«1234...8»