1. Alla fonte dell’amore


    Data: 11/06/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... istanti prima. Successivamente spinse la sedia lontano dalla tavola e alzandosi fece drizzare anche lei sollevandola per la vita, la spinse spostandola contro la parete e un attimo prima di giungere all’orgasmo la penetrò inondandola di sperma, fintanto che lei mugolava totalmente dissolta e smarrita.
    
    Il suo cazzo al presente grondava d’un succo rosato, lo stesso che delicatamente scivolava dalla sua fica, lei afferrò due calici di cristallo dalla tavola e ne collocò uno tra le cosce per raccogliere quelle gocce, mentre a lui diede l’altro ordinandogli di fare altrettanto, dopo li appoggiò entrambi sul tavolo, così mentre lui la guardava estasiato e rapito si voltò e piegandosi in avanti gli mostrò le terga scostando le natiche con le mani, però lui non fece in tempo ad afferrarla perché lei si lasciò scivolare per terra davanti a lui, abbracciò le natiche mentre gli soffiava sul cazzo, poi carezzandogli lentamente i fianchi, le cosce e i testicoli cominciò a leccarglielo.
    
    Lei lo leccava con destrezza e con sagacia dalla base fino al glande con quella lingua esperta, proprio così come si lecca lentamente un gelato, dato che percepiva il sapore delle fragole misto a quello del suo sperma e del proprio succo, esaltandosi e inebriandosi dei profumi e dei sapori, visto che continuò finché il cazzo non divenne nuovamente eretto, fin quando non lo sentì vibrare contro le sue labbra. In quel momento le socchiuse e inondando di saliva il glande lo lavorò con dei colpetti dati ...
    ... con la punta della lingua, picchiettando il frenulo mentre le dita solleticavano e stuzzicavano il perineo, dopo quando lui emise un gemito lei si staccò e lo fece sprofondare sulla sedia, appresso s’adagiò per terra davanti a lui e guardando la sua robusta e trionfante virilità, cominciò a masturbarsi lentamente mentre si passava la lingua sulle labbra. Le sue dita giocherellavano picchiettando e sfiorando come quelle d’un pianista sui tasti del suo strumento, ricavandone effetti impensabili e straordinari, presto il respiro si fece affannato, per lei che era alquanto bagnata delle sue secrezioni, intanto che lui aspirava d’agguantarla di nuovo. Lei si contorceva, si dimenava, infine si girò su sé stessa, s’alzò un attimo, afferrò una delle coppe che aveva posato sul tavolo e gliela collocò davanti ingiungendo:
    
    ‘Bravo, molto bene, adesso cerca di farmi penetrare la sostanza all’interno, sì così’ – si dispose dirimpetto, mentre gli esponeva il didietro espandendo accuratamente il solco con le mani.
    
    Quest’insperato e provvidenziale gesto lo fece delirare e farneticare di desiderio, mentre perdutamente lui la possedeva in tutti i modi, nel tempo in cui si chiedeva interrogandosi quale tipo di donna fosse corredata e dotata di tanta fantasia, e come lei sapesse far accuratamente accendere ed eccitare un uomo a tal punto. Lei era innegabilmente un’incantevole e una meravigliosa amante, appassionata, calda, capace ed esperta d’applicare e d’attribuire all’eros una disinibita, ...