Monica - parte quarta - da sogno a realtà
Data: 06/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Malandrina, Fonte: Annunci69
Monica visse a casa dei suoi Padroni per qualche anno, divisa tra una vita pubblica che la vedeva frigida e irraggiungibile, sempre castigata e secchiona, e una vita segreta in cui era una schiava del cazzo, un corpo lascivo nelle mani di due padroni pervertiti invischiati in un circolo di lussuria orgiastica.
Le piacevano immensamente entrambi i ruoli, nel loro contrasto e nella tremenda soddisfazione di quel paradosso per cui nel negarsi a tutti i poveri frustrati uomini di ogni tipo che la corteggiavano, ammaliati dal suo candore e dalla sua profonda cultura, quando di lì a poche ore dopo si sarebbe fatta scopare da cazzi senza nome in ogni buco, esaudendo ogni desiderio e concedendosi ad ogni richiesta. La fica gli vibrava fradicia quando rifiutava gli inviti di spocchiosi figli dell’alta società e ancor di più quando qualche vecchio riccone altolocato le faceva proposte indecenti e mercenarie. Avrebbe voluto vedere la loro faccia a vederla scopata da figli di nessuno come se fosse l’ultima troia raccattata nei bassifondi.
Tutto, ormai, provocava eccitazione in Monica. E si eccitava da frigida pensando alla Troia e da Troia pensando alla frigida.
Nel frattempo la sua educazione non era certo terminata. E per quanto si fosse guadagnata subendo ogni abuso il diritto di partecipare alle orge della Padrona non più come frustrata spettatrice, dovette per lungo tempo essere sempre l’ultima ruota del carro. Incapace di esprimere la propria volontà ma sempre e solo ...
... oggetto di carne in balìa di maniaci predatori sessuali. Viveva la settimana in attesa di essere riempita di cazzo fino all’orlo, sbattuta rudemente, maltrattata sessualmente e mentalmente, squassata da innumerevoli orgasmi che aveva imparato a lasciar esplodere sempre più guizzanti, fino ad essere spesso tenuta in piedi sul tavolo e masturbata ripetutamente per ammaliare e divertire i porci spettatori con i suoi schizzi tremanti. Un'esibizione che dopo poco tempo Monica si sentì costretta a supplicare di eseguire, nutrendosi ormai la sua anima di gioia esibizionista spudorata.
La sua vita, quando non dedicata a studi e acculturamento e miglioramento della sua persona, si svolgeva prevalentemente in casa, a servizio sessuale dei Padroni. Con gerarchie ben definite, doveva spesso soddisfare gli indecenti bisogni sadici della Padrona che, oltre a farsi lungamente leccare la fica e scoparle la faccia senza ritegno, la teneva allenata con lunghe sessioni di strap on in tutti i buchi, a volte con la partecipazione anche dello sgorbio del cui cazzo Monica, in realtà, si era innamorata.
Ormai non succedeva solo che l’uno o l’altra entrassero nella sua stanza e senza dirle una parola la sottoponessero a irruente angherie sessuali lasciandola ansimante di orgasmi e lucida di umori. Sempre più spesso era lei che gattonava tra le gambe dello sgorbio, mansueta e con sguardo supplice, strofinando il naso sul pacco e guaendo come una cagnetta. Sempre più spesso si svegliava la notte ...