1. Terapia di coppia


    Data: 05/03/2018, Categorie: Etero Autore: Il_boss, Fonte: RaccontiMilu

    ... completamente aperta con lui, che gli aveva detto più di sé stessa in sei mesi che a me in sette anni. Mi chiese più coinvolgimento emotivo e meno routine. Naturalmente, a mano a mano che il periodo nero si allontanava vennero a galla anche particolari sui loro incontri sessuali. Vede, dottore, non voglio apparire più morboso di quanto già sia, ma superato per così dire il valico, vedevo la strada in discesa e i racconti, limitati comunque, di quel periodo che lei faceva affiorare di tanto in tanto, quasi come fosse una tattica, mi eccitavano nonostante tutto. Seppi per esempio che lui amava scoparla a pecorina e voleva solo quella posizione decisamente dominante; che le fece promettere che durante la vacanza in Germania la sua vagina di doveva essere una proprietà del suo amante e quindi non avrebbe dovuto farmela usare: di qui le facili concessioni di accesso anale. Aggiunse lei: un po’ colpevole mi sentivo e la presi come una punizione abbastanza piacevole. La maggior parte delle volte si erano visti in alberghi in Maremma, a metà strada fra le rispettive residenze. In uno di questi, venni a sapere, sfondarono una cabina doccia in plexiglas scopando in piedi sotto il getto d’acqua. La cosa più imbarazzante fu la faccia dell’albergatore quando Massimo si offrì di pagare il danno: “Non si preoccupi, ho l’assicurazione” disse con lo sguardo di chi ha capito tutto, sapendo dai documenti esibiti che erano quasi certamente una coppia clandestina. Devo dire a questo punto che ...
    ... l’annus terribilis non finì lì. Io ebbi una breve storia con una donna sposata, conosciuta attraverso il lavoro mentre Veronika, per la serie chiodo scaccia chiodo, ebbe a sua volta un’avventura sul posto di lavoro, o meglio di tirocinio universitario. Ma forse ne parliamo la prossima volta, vista l’ora…” “Sì, ha ragione, Roberto. Alla prossima”.
    
    SEDUTA CON VERONIKA
    
    “Era la seconda volta che mettevo gli sci ai piedi, quindi facevo parte di una classe di principianti assoluti, mi pare 9 o 10, con il maestro. Durante le due ore di lezione del primo giorno il maestro fu particolarmente paziente con me e capii che voleva provarci. Ma non batté chiodo: io ero distratta ed attratta da un compagno di classe; ragazzo bellissimo e, più tardi, anche simpatico. Attrazione fatale, direi, e reciproca. Mi fece la corte in maniera discreta ma assidua e io ne fui lusingata e contenta: era di certo l’uomo più bello e interessante che mi fosse mai capitato. Già dal secondo giorno Massimo, questo il suo nome, mi fece capire che mi voleva, sessualmente, intendo. Ero senz’altro disponibile, ma lì, in vacanza era impossibile. Lui era con moglie e figlia piccola, noi eravamo in un gruppo di 10 persone in albergo con stanze adiacenti, troppo rischioso. Propose di far conoscere sua moglie a Roberto: “Hai visto mai che si piacciano?”. Ma non andò così. Ci incontrammo per un aperitivo la sera del terzo giorno ma non scattò alcuna scintilla. La moglie, tedesca come me, non era brutta ma era piccola ...
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