Terapia di coppia
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Il_boss, Fonte: RaccontiMilu
... di statura e un po’ insignificante di aspetto. Capii che a mio marito non interessava minimamente. Mi disse che dovevamo incontrarci a Roma, sarebbe venuto apposta; per lavoro doveva ogni tanto spostarsi da Pisa, dove viveva. Rimaneva l’ostacolo Roberto. Mi disse di proporgli un rapporto a tre che per la maggior parte degli uomini è un richiamo irresistibile. “Ma solo dopo che noi due ci siamo conosciuti meglio!” aggiunse. Io al momento volevo solamente farmi scopare da lui, ma se fosse stato necessario farlo in tre non mi avrebbe dato fastidio. In fondo avevo già sperimentato qualcosa di simile, anche se eravamo due ragazze e un uomo, ai tempi del liceo, con il mio dentista e la mia migliore amica. Cominciai a circuire Roberto fino a convincerlo a concedermi almeno un rapporto con Massimo. Sapevo che lui era voyeur e magari aveva anche tendenze un po’ cuckold. Infatti, funzionò. Ma a patto che il rapporto a tre rimanesse in agenda. Anzi mi mise a disposizione per un pomeriggio la casa dei suoi genitori che erano in viaggio, incredibile. Disse che era meglio che un albergo a ore. La prima volta con Massimo non fu come mi aspettavo. Ebbe forti difficoltà ad avere un’erezione, per la troppa emozione disse, scusandosi. Lo aiutai con la bocca e riuscii a farlo venire, alla fine. Ma ciò, invece di farmi cambiare idea, me lo fece desiderare ancora di più. Decidemmo di rivedersi all’oscuro di Roberto, comunicando solo via telefoni pubblici per accordi. Quando tornò a Roma ci ...
... incontrammo in un albergo e fu meraviglioso, come lo avevo sognato fin dall’inizio. Oltre al sesso mi piaceva lui come persona, intelligente e recettivo, con lui potevo parlare di tutto fra un rapporto e l’altro. La storia durò quasi sei mesi, con l’aiuto indispensabile di due mie amiche e compagne di università che si resero complici: incontri inventati a Bracciano o a Grosseto, dove abitavano, per preparare gli esami. Forse senza telefoni cellulari si viveva meglio, almeno per gli amanti clandestini. Non ricordo se le ho detto che quando rimasi incinta abbandonai Veterinaria a Perugia, iscrivendomi poi a Biologia a Roma, l’unica facoltà in cui mi vennero riconosciuti quasi tutti gli esami dati fra il 78 e l’80. Frequentavo quindi un laboratorio al Regina Elena quale tirocinio ed ero lì tutti i giorni fino alle 15, mentre mia figlia era all’asilo nido. Fra questo e le amiche non fu difficile mandare avanti la storia con Massimo. Roberto d’altro canto era fuori tutto il giorno e lavorava anche un fine settimana al mese. Il problema fu che poi ci innamorammo, molto presto fra l’altro. Massimo ebbe l’idea di mandarmi una cartolina da Parigi, dove era volato per lavoro, in cui mi comunicava che si era trasferito lì con la famiglia. Cosi fu risolto il problema Roberto, dato che lui aveva continuato a chiedere quando ci sarebbe stato il famoso rapporto a tre che ormai né io né Massimo avevamo voglia di concedere. Passarono i mesi estivi, andammo in vacanza in Germania e io mi comportai ...