Terapia di coppia
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Il_boss, Fonte: RaccontiMilu
... successivo. Incontro strano: lui venne con la moglie, per coincidenza anche lei tedesca, e con la figlia di 4 anni che si erano portati dietro, mentre la nostra era a Roma dai miei genitori. Lui era decisamente un bel tipo, bruno con occhi a mandorla; lei piccolina, bionda, non un granché. Ci furono altri 4 giorni di settimana bianca in cui ovviamente si videro tutte le mattine. Poi durante il viaggio di ritorno Veronika mi disse che le avrebbe fatto piacere incontrare nuovamente quel ragazzo (nel racconto Massimo, nome di fantasia). Rimasi sorpreso della richiesta, non era certo per fare turismo o visitare un museo che volevano incontrarsi. In quel periodo non solo ancora non c’erano i cellulari, ma eravamo addirittura senza il telefono fisso, avendo cambiato casa da poco, c’era un telefono a gettoni nell’androne del palazzo a disposizione dei condomini. È chiaro che uscendo la mattina alle 7 e tornando la sera alle 20, con la bambina all’asilo fino alle16 tutti i giorni non avrei avuto alcuna possibilità di controllare i movimenti di Veronika se avessi detto di no. O meglio, dissi di no, ma lei mi convinse. “Che vuoi che sia? È solo attrazione fisica, poi vive a Pisa, chi lo rivedrà più… Ha anche detto che se vuoi potremo anche avere un rapporto a tre…”. Qui scattò la trappola, la voglia di trasgressione e al tempo stesso quella strana sensazione di sentire la propria moglie desiderata e concupita e provarne piacere. Vissi mentalmente il rapporto a tre: lei in mezzo con me ...
... dietro e lui in bocca, o viceversa; e quelle scene dei film porno con un pene in vagina e uno nell’ano? Brividi di eccitazione, masturbazione inevitabile. Insomma autorizzai l’incontro (tanto lo avrebbe fatto lo stesso, oggi lo dico con la massima certezza) ma cercai di circoscrivere il luogo. Dottore, so che lei vede e sente di tutto come psicologo e analista, quindi non si meravigli di ciò che sto per raccontarle: quando quel Massimo doveva venire a Roma, i miei genitori erano in viaggio in Spagna per una settimana. Avendo sempre tenuto una copia delle chiavi di casa anche dopo sposato, le diedi a Veronika per portare lì il suo “amico”. Sempre meglio che in macchina o in una stanza d’albergo, pensavo. A ripensarci oggi mi sembra così assurdo, ma è la realtà, che può essere più strana della fantasia. La sera quando Veronika tornò a casa aspettai che nostra figlia dormisse per chiederle come era andata. Ricordo distintamente che mi disse che Massimo non era riuscito ad avere un’erezione per quanto fosse emozionato ed eccitato. Lei lo aveva comunque aiutato, posso immaginare come. Poi non volle dire altro. Successivamente ci fu una comunicazione, più che una richiesta, che ci sarebbe stato un nuovo incontro. Stavolta cominciai a mettere paletti: “E la famosa cosa a tre? Si fa? Quando?”. “Dammi tempo di conoscerlo meglio, dai. Poi lo faremo, lui è d’accordo. In fondo è un’avventura”. Ci fu quindi un’uscita pomeridiana con ritorno alle 22. Durante quelle ore ero nervoso, temevo ...