Terapia di coppia
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Il_boss, Fonte: RaccontiMilu
... facemmo una gran quantità di foto in nudo integrale su spiagge semideserte ma non del tutto, quindi con la doppia eccitazione dei guardoni locali. Fu allora che mi resi conto di essere un po’ voyeur a mia volta ma anche di provare piacere a vedere ammirata la mia compagna. Fra l’altro lei era spesso in topless e perfino il capovillaggio ci provò con lei, senza successo. In quel periodo era solo mia. Fu l’unica volta che facemmo sesso in un luogo pubblico, rischiando moltissimo anche perché eravamo all’estero. Ma eravamo giovani e un po’ incoscienti. La convivenza durò un anno e mezzo, poi ci sposammo. Fu quasi normale, senza una richiesta specifica, quasi una routine. Dopo tanti anni, quando vennero fuori i problemi e i tradimenti ci siamo chiesti entrambi se quell’anno e mezzo fosse stato utile a capirsi o meno. Comunque, matrimonio in chiesa, con invitati eccetera. Anche se fra mio padre e Veronika non corse mai buon sangue. Anzi, lei mi accusava spesso, e lo fa tuttora in riferimento a quel periodo, di non averla difesa adeguatamente. Io facevo infatti da paciere, dando un colpo al cerchio e uno alla botte, in modo ipocrita, lo riconosco. Quasi la cosa fosse programmata subito dopo il matrimonio lei rimase incinta, nonostante non avessimo smesso con le precauzioni. Ciò la costrinse a smettere l’università. Dopo un anno, si iscrisse a Biologia a Roma per non fare più la pendolare. Nostra figlia nacque nel 1980 e ci impegnò parecchio per i tre anni successivi, era molto ...
... vivace. Poi quando aveva 4 anni facemmo la prima vacanza: una settimana bianca in Trentino lasciando la bambina con i miei. E lì si aperse la seconda fase del nostro rapporto, quella che ancora oggi lo segna profondamente. Il primo tradimento da parte di mia moglie (o almeno credo sia stato il primo…)” “Fermiamoci, qui. Mercoledì vedrò la signora”.
SEDUTA CON VERONIKA
“Allora, Veronika, ripartiamo dall’inizio della vostra convivenza”. “Fu un periodo bello e brutto al tempo stesso. Bello perché eravamo finalmente solo noi due, in una casa nostra, con un letto dove dormire e fare l’amore. Ma purtroppo vennero fuori alcuni difetti caratteriali di Roberto che avrei dovuto recepire e leggere meglio. Il suo modo di fare l’amore era sempre lo stesso. Anzi, diciamo, lui mi scopava. I tempi glieli posso descrivere al minuto: un po’ di baci, petting spinto poi cominciava a leccarmi la vagina finché gli facevo capire di essere pronta. Poi me lo infilava e di solito durava abbastanza, almeno quello. Ma di orgasmi in contemporanea ne abbiamo avuti pochi. Doveva quasi sempre tornare a stimolarmi il clitoride con la lingua perché venissi anche io. Poi era sesso muto, a parte i suoi urli e mugolii all’eiaculazione. A me sarebbe piaciuto che mi parlasse, anche usando parolacce nel caso, ma niente. Le accenno a un episodio che, se fossi stata più coraggiosa, mi avrebbe fatto fare scelte diverse: lui era dentro di me dopo i soliti ripetitivi preliminari. Gli dissi:” Dimmi qualcosa!” E lui: ...