1. Godere nella vergogna iv


    Data: 27/05/2019, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... anche qualcosa di più.
    
    Lasciai stare la gonna e appoggiai la testa sulla spalla di mio marito.
    
    Di tanto in tanto guardavo nello specchietto gli occhi del tassista che erano spesso diretti verso di me. Sentii un forte calore, qualcosa che si scioglieva, qualcosa che mi faceva pensare. Era strano, ma quello sguardo penetrante mi piaceva.
    
    Arrivati a destinazione, scendendo dalla macchina non feci nulla per coprirmi, anzi cercai lo sguardo del tassista che continuava a fissare le mie gambe.
    
    Mi meravigliai nel sentirmi lusingata nell’essere guardata così, forse ero davvero attraente.
    
    RODOLFO
    
    Non avevo mai visto mia moglie indossare una gonna così corta, mi stava follemente eccitando. Le scrutavo le gambe ed il bordo della gonna che risalendo aveva lasciato scorgere la balza delle calze. Lei appoggiava la testa sulla mia spalla. Il tassista non smetteva di spiarle le gambe dal retrovisore . In modo impertinente sistemò lo specchietto per avere una visuale migliore. Mia si accorse ma non fece una piega. Quel suo atteggiamento mi turbò e non poco, le sue resistenze cadevano e lei si stava calando nella parte di una zoccoletta qualunque. Se era questo ciò che voleva, appoggiai una mano sulla coscia sollevando ulteriormente il bordo della gonna. Non so se si non se ne accorse o se fece finta di niente ma ora lo spettacolo che offrivo al tassista era ancor più azzardato. Scendendo dall’auto Mia non fece nulla per riaggiustarsi l’abito che restò ancora più corto di ...
    ... quello che era. Mentre sfilavo le banconote dal portafoglio il tassista non aveva occhi che per lei.
    
    Eravamo poco distanti dal ristorante della sera prima. Ci incamminammo e Mia stringendomi la mano ripeté che si vergognava e che non avremmo dovuto ritornarci. Stavamo per entrare nel locale quando facendoci sussultare Gaston ci bloccò. Si complimentò per la mise di Mia facendo delle sottili allusioni al corpo da favola e sul fatto che era giusto valorizzarlo in tutti i modi, poi ci indicò la sua auto invitandoci a salire per raggiungere un altro locale che aveva scelto per la serata. Con qualche titubanza accettammo. Gaston invitò Mia a sedere davanti dalla parte del passeggero. Le feci un cenno di assenso. La gonna era diventata indecentemente corta. Mia si sedette al suo fianco con qualche titubanza .seduta al suo fianco per tutto il viaggio cercò di stirarsi l’orlo per coprirsi le gambe più che poteva.
    
    MIA
    
    Rodolfo ha accettato il fatto che mi sedessi sul sedile davanti insieme a quello strano personaggio di nome Gaston.
    
    Non so perché, ma già il suo nome e quei suoi sorrisetti mi facevano paura. Avevo una strana sensazione, come se avessimo incontrato il diavolo in persona.
    
    Cosa avevamo fatto? Dopo i complimenti , piacevoli ma imbarazzanti , eccomi seduta vicino ad un estraneo. Mi chiesi cosa ci facessimo su quell’auto e dove ci avrebbe portato. Seduta mi accorgo che la mia gonna non copre quasi nulla delle mie cosce, la tiro più che posso verso il basso senza ...