1. Godere nella vergogna iv


    Data: 27/05/2019, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    RODOLFO
    
    Ci stavamo preparando per uscire dopo cena: Mia si stava rifacendo il trucco davanti allo specchio. Si legò i capelli per mettere in evidenza un paio di orecchini pendenti, piccoli accorgimenti che la facevano sembrare ancora più sexy. Si fece scivolare il sobrio tubino che indossava e mi lasciò a bocca aperta. Era completamente nuda indossava soltanto calze nere e reggicalze.
    
    “Ho girato così tutto il giorno e non te ne sei neppure accorto-mi disse con un filo di voce accoccolandosi tra le mie braccia - Ieri sera mi hai eccitata tantissimo. Avevi ragione avrei dovuto darti retta da tempo. Mi sono sentita la tua puttana e mi è piaciuto.”
    
    Sorrisi la girai verso lo specchio. Ci guardammo scivolai con una mano sul suo sesso ed iniziai ad accarezzarglielo, mentre le facevo sentire quanto fossi di nuovo eccitato anch’io.
    
    “Mi sono vergognata con quegli abiti indecenti, seminuda, e quel signore che mi ha vista avrà proprio pensato che fossi una battona.”
    
    “Non c’è che dire, gli hai offerto un bello spettacolo e magari lo rifaresti - sorrisi continuando ad accarezzarla - e... - continuai provocatoriamente – sono sicuro che ti è piaciuto.”
    
    Le sollevai una tetta ammirando il suo capezzolo tendersi, ma accorgendosi della sua reazione, quasi per pudore Mia si irrigidì e con un lampo di stizza si staccò da me sedendosi sul letto abbracciandosi le tette.
    
    “Ma come puoi pensare una cosa del genere, sei pazzo, quello che ho fatto l’ho fatto solo per te.”
    
    “E per ...
    ... me ti rivestiresti come ieri sera?”
    
    Si alzò in silenzio, aprì un cassetto e tolse l’abito della sera prima, lo indossò. L’aiutai ad allacciare il nodo dietro al collo. Stava per rimettersi un paio di mutandine, la fermai.
    
    “Mi vuoi proprio come una troia.”
    
    Disse quasi seccata.
    
    Si mise i sandali con i tacchi. Allacciò il cinturino attorno alla caviglia.
    
    SI mise davanti allo specchio.
    
    “Penso che se devo essere la sua troia tanto vale accentuare ancor di più il trucco.”
    
    Lo fece rimettendosi un rossetto che non le avevo mai visto, rosso vermiglio e calcando la mano con ombretto e mascara.
    
    Truccata così pesantemente e l’effetto era elettrizzante e nell’insieme sembrava veramente una puttana d’alto bordo. Sorrisi dicendole che mi eccitava molto vederla così e che sarebbe stata perfetta per l’appuntamento con lo sconosciuto della sera prima. Solo per un istante pensai di essermi spinto troppo oltre. Mia mi chiese se pensavo veramente di portarla da lui perché un conto era esibirsi per me e già si vergognava a girare per la città vestita in quel modo, figurarsi se avesse potuto accettare di ripresentarsi da quel tipo vestita in quel modo.
    
    “Non sappiamo neppure chi è, mi mette i brividi.”
    
    La abbracciai. La sentivo fremere.
    
    “Ma ti piace farti trattare come una puttana?”
    
    “Sono già la tua puttana, ma sono anche tua moglie, non puoi chiedermi di accettare di andare ad un appuntamento con uno sconosciuto vestita da troia.”
    
    “Non ti mangia, sai, e poi sei ...
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