1. Una partita a tennis (a nuclear error)


    Data: 27/05/2019, Categorie: Chat e siti di incontri..., Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu

    ... slip del bikini nero abbassandoli senza scoprire completamente la passera. Il viso non era inquadrato. Nella seconda, D era seduta sui talloni al centro di una stanza. Occhi chiusi, espressione naturale e rilassata. Impugnava due cazzi, uno per mano, tenendoli ai lati del viso. Sembrava un pugile che alza i guantoni verso il pubblico dopo una vittoria. Questa volta era completamente nuda, una bella bionda attraente. Un terzo uomo alle sue spalle le aveva appoggiato il cazzo sulla testa e stava ricoprendo il suo corpo snello con una vigorosa pioggia dorata.
    
    Buon pomeriggio
    
    – Si, si, ho capito. Dico solo che devi sentire scattare qualcosa prima di fare un passo in avanti. D. – – Ma lo dico sempre anch’io, è una reazione chimica. C. A. –
    
    Ho trovato una scusa come tante altre: “Questa settimana dovrò rincasare molto più tardi del solito. Ho un corso, pensaci tu alla cena”. Mi sono messa un vestito leggero, senza calze e senza mutandine come mi aveva chiesto. Sapere che aveva un piano da un lato mi aveva rassicurata. Allo stesso tempo mi si era gelato il sangue quando avevo letto il messaggio. Per un attimo avevo di nuovo provato la sensazione di trovarmi in trappola, come quando passo il pomeriggio davanti alla tv. Ho sempre questa sensazione di ambivalenza ogni volta che devo affrontare una situazione insolita. Lo stesso mi è successo quando ho parlato di sesso anale. A me non piace affatto, ma sapere che lui sarebbe stato disposto ad accontentarmi nel caso l’avessi ...
    ... chiesto mi ha provocato una scarica violenta di endorfina.
    
    – Allora? Sei pronta? Apparecchio la tavola? C. A. – – Quando sarò pronta lo saprai anche tu. Pasticcina. – – Guarda che io non ne ho sputo niente. Non avrai deciso di lasciarmi morire di fame in mezzo al deserto? C. A. – – Senti, adesso ti ho detto che la mia cremina è ancora alla ciliegia. Pasticcina. – – Fammi sapere quando sarà tornata la solita cremina al limone. C. A. –
    
    E lasciami perdere, gran coglione. Sto cercando di trattenermi. Poco fa ero sul punto di uscire di casa per andare a riempire l’acquedotto di LSD.
    
    Mi sono appoggiata alla ringhiera del balcone per fumare uno dei sigari alla menta che avevo sfilato dai suoi jeans. In strada i furgoncini delle consegne avevano già iniziato a scaricare la merce. Portelloni scorrevoli e carrellini carchi di scatoloni di ogni tipo. Un esercito di instancabili formichine al lavoro. Nei palazzi di fronte, le luci nelle cucine erano quasi tutte accese, le api operaie stavano per lasciare l’alveare e volare verso le altissime colonne di fumo bianco che fuoriuscivano dalle ciminiere sulla linea dell’orizzonte. Ho guardato verso la tangenziale, iniziavo ad essere d’accordo con C. A. nelle prime ore del mattino la luce ha qualcosa di speciale. Sono rimasta ancora qualche istante a guardare i lampi intermittenti delle lucciole di passaggio sul cavalcavia dell’autostrada. Poi ho spento il sigaro nel portacenere e sono rientrata in casa. Devo dormire. Un’alluvione sta ...
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