Una partita a tennis (a nuclear error)
Data: 27/05/2019,
Categorie:
Chat e siti di incontri...,
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... un lato, ha iniziato a succhiarmi sul collo. Una bellezza difficile da descrivere. Sentivo le sue labbra pizzicarmi la pelle sul collo. Avvolto da un intenso profumo di glicine ho attraversato una via affollata in una città mediorientale. La luce attenuata del tramonto teneva in ombra i volti delle persone che mi scorrevano di fianco. Edifici dalle architetture inconfondibili facevano da sfondo a quella che sembrava la scena di un mercato rionale. Nuvole di vapore sbuffavano dalle finestre aperte. Un gruppo di prostitute cercava di attirare i clienti chiamandoli con un gesto della mano. Alcune mi guardavano passare, sottili catene d’oro avvolgevano i loro fianchi scoperti. Al fondo della strada una scala di pietra scendeva verso un belvedere da cui si poteva osservare il deserto distendersi in un labirinto delirante di sabbia. Sotto la luce irrequieta di una stella aggrappata al pallido bagliore della luna piena, una donna africana mi chiamava con lo sguardo per condurmi nella piramide alle sue spalle. Aspettava paziente, stringendo un calice di metallo su cui risaltava un serpente intento a mordersi la coda, le sue spire avvolgevano il bordo del calice scomparendo tra le mani della donna completamente nuda. Un istante prima che riuscissi a scorgere il contenuto del calice, la sensazione innescata dal bacio sul collo si è interrotta riportandomi indietro. Per un attimo ho avuto l’impressione che volessero dirmi i loro nomi, ho scosso la testa continuando a fissare la ...
... ragazza al posto di guida negli occhi.
Quella Diana che dicono essere la Fortuna
“Senti, lo so che ormai sembriamo uno scuolabus del cazzo, ma dobbiamo fare un’altra tappa con il servizio di consegne a domicilio della passera.” Pasticcina stava guidando con il sigaro in una mano, sicura che la stessi guardando nello specchietto retrovisore. “Ok, io però non posso stare fuori molto a lungo.”
Ho un guinzaglio avvolgibile proprio attaccato al collo, sai è invisibile, ma non mi lascia allontanare più di qualche chilometro
“Non è lontano, siamo quasi arrivate. Spero solo che non abbia raccontato cazzate, dicendo che si tratta di un regalo per farsi perdonare.” “A me ha detto la stessa cosa…” Non ha battuto ciglio, continuando a guardare diritto davanti a sé. Si è limitata a portare la mano col sigaro alla bocca per aspirare una profonda boccata. “Ti ha detto che cosa gli è successo di preciso?” “Niente di nuovo, è solo un fissato. Se ne va in giro con quel ferrovecchio che scambia per un fuoristrada convinto che si tratti della cadillac dei Blues Brothers. Questa mattina ha fatto i conti con la realtà ed è rimasto in panne sulla statale mentre scendeva dalla sua tana sui monti per venire all’appuntamento”. Stava ancora parlando quando la Lancia ha rallentato per accostare. Una ragazza bionda, non avrà avuto più di diciotto anni, aspettava sul marciapiede appoggiata contro il sellino di uno scooter giallo. Aveva indosso ancora il casco e gli occhiali da sole. Ci ha guardato ...