1. Una partita a tennis (a nuclear error)


    Data: 27/05/2019, Categorie: Chat e siti di incontri..., Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu

    ... secondo la scena sull’isola tropicale è riapparsa davanti ai miei occhi. Ha voltato il retrovisore in modo che potessi vederla in viso, da dietro il sedile è comparso un portasigarette d’argento. Mi ha offerto il suo contenuto, alcune sigarette con il filtro e due sigari sottili. “Dopo che sui pacchetti di sigarette sono comparse quelle immagini rivoltanti per mettere in guardia sui pericoli che derivano dal fumo, ho dovuto trovare una soluzione. Voglio dire: tutte le cose piacevoli fanno male. Per chi mi prendono?” “Non fumo, grazie” Ha afferrato uno dei sigari facendogli emettere uno schiocco con una pressione delle dita sull’estremità del filtro. Dal portaoggetti ha recuperato un accendino a gas con un disegno: una donna verde con gli occhi chiusi e le braccia incrociate sul corpo. Impugnava due pistole automatiche. Un fazzoletto sulla bocca e due foglie di marijuana tatuate sui dorsi delle mani. Si è accesa il sigaro aspirando una lunga boccata: “mmm. Menta”.
    
    – Senti, sai che non puoi essere sempre arrapata. Voglio dire, anche la tua libido ogni tanto dovrà prendersi una pausa. C. A. – – A volte mi sembri piombato sulla terra da un altro pianeta. Non avrai intenzione di allungare l’indice verso la mia passera, ripetendo telefono casa? C_Ca. – – Dico solo che capita a tutti di avere dei momenti in cui viene voglia di fare qualcosa che non ha niente a che vedere con il sesso… C. A. – – Ma certo che capita. Il punto è un altro… C_Ca. –
    
    Fopp!
    
    Mi stavo ancora ...
    ... chiedendo se il modo in cui Suzi Gardener distorce la pronuncia della effe e della erre mentre ripete She’s FFFRRRightening fosse un esplicito riferimento al modo di cantare di Johnny Rotten. Ormai avevo abbandonato le speranze di arrivare in tempo all’appuntamento con C. Sul sedile del Patrol c’era il bigliettino con il numero del carro attrezzi. Ero stato sul punto di chiamarlo, poi l’avevo scaraventato nella cabina. L’occasione di ritrovarmi a giocare con C e D allo stesso tempo, aveva amplificato la mia resistenza. Senza contare che ora si presentava anche l’eventualità che si aggiungesse Pasticcina. Tenevo lo sguardo fisso sulla curva da cui ero sceso con la balestra sganciata, prima di fermarmi. Una macchina rossa si stava avvicinando ad una lentezza snervante: Citroen Due cv. Il tettuccio aperto. Il passeggero teneva i piedi scalzi appoggiati sul cruscotto. Turisti in vacanza, nessun dubbio a riguardo. Mi è passata davanti dandomi il tempo di guardare i due occupanti a bordo: due ragazze. Quella alla guida aveva i capelli castani, legati con la coda. Labbra rosso fuoco sorridenti. L’altra aveva i capelli neri lisci, con la frangetta sulla fronte, lo stesso colore sulle labbra faceva risaltare un tatuaggio floreale sulla spalla scoperta. Dalie, a prima vista.
    
    Sirene spiegate sulla pista di decollo: Oh my God! That’s some funky shit!
    
    Sono rimasto a guardarle allontanarsi pensando che mi ci sarebbe voluto un sigaro alla menta per tirarmi su il morale. Quando sono riemerso ...
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