1. Io e flò: il primo incontro


    Data: 23/05/2019, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    Ho conosciuto Flò (abbreviazione vezzeggiativa di Floriana) alcuni anni fa, ad una festa. Lei era con un gruppetto di amici e faceva coppia con un certo Corrado che io conoscevo di fama ma non ci eravamo mai frequentati personalmente. Lui certamente ignorava anche la mia esistenza; io di lui sapevo che era zitello, arci ricco e vanitoso: più amante del farsi vedere con belle donne che delle donne stesse, più amante di esibire le sue auto fuoriserie che amante dei motori. Non dico che Corrado fosse brutto, i ricchi non lo sono mai perché possono permettersi di mascherare i loro difetti, certamente però per essere definito piacente avrebbe dovuto avere tutt'altro aspetto.
    
    Lei, Flò, invece era uno schianto per quanto era “bona”; il suo abito di stoffa leggera le si appiccicava al corpo ad ogni movimento di aria e metteva in risalto più che coprire le forme stupende del suo corpo. Già più alta della media per statura naturale, sembrava statuaria sopra gli altissimi tacchi che la obbligavano a tenere una posizione erettissima. Il seno non era sorretto da biancheria intima e la leggerezza dell'abito consentiva di notare anche i capezzoli che spingevano da sotto il vestito,
    
    Come avrei potuto non posare il mio sguardo su di lei?
    
    Gli sguardi su donne così sono eloquenti da soli, non hanno bisogno di farsi accompagnare da parole per esprimersi.
    
    Certi tipi di donna non si possono guardare di sfuggita, è giocoforza fissarle, contemplarle, immaginarle in altri luoghi, a fare ...
    ... altre cose, magari in compagnia di chi le guarda.
    
    Non c'è cosa più bella che ricevere risposta allo sguardo insistente di chi guarda da parte di chi è osservata. Flò rispose, o meglio il suo sguardo rispose al mio, i suoi atteggiamenti mi posero gestuali domande alle quali gestualmente risposi.
    
    Lei, come se avesse sentito materialmente il mio sguardo posarsi su di lei, si era girata verso me, aveva dato uno sguardo alla mia persona da capo a fondo e viceversa, aveva abbozzato appena un sorriso e poi era tornata a dedicarsi alle persone che stavano in sua compagnia.
    
    Forse per farmi capire che non avevo speranze per quella sera, mi fece notare con chi stava, ben sapendo che Corrado era conosciuto da tutti e che godeva fama di “boss” locale.
    
    Si strinse infatti al braccio di lui e deve averlo invitato a spostarsi da qualche altra parte non so con quale scusa, certamente lo indusse a muoversi, non per sfuggirmi ma per venirmi incontro, al braccio del suo cavaliere, fissandomi con spavalderia, quasi volesse dirmi “Vedi con chi sto? Non vorrai mica competere con questo qui?”.
    
    Mi stavo sentendo già “liquidato” ma comunque ero appagato per non essere stato ignorato, per averla potuto guardare e per essere stato riguardato. Aggrappata al suo uomo mi passò accanto, gratificandomi anche del suo buon profumo, ma fece di più: a pochi centimetri da me prima sorrise, come divertita dall'idea che le era balenata allora nella mente e poi, guardando me, esclamò. “Ma che sorpresa! ...
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